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Covid, Green pass per gli impianti ma cosa succede con i turisti dell'Est vaccinati con Sputnik? Failoni: ''Nessun problema per Repubblica Ceca e Polonia''
Il governo ha posto la fiducia alla Camera, c'è adesso un passaggio in Senato e poi la conversione in legge entro il prossimo 5 ottobre. Una novità è l'estensione della validità del tampone molecolare. Probabilmente verrà replicata l'operazione estiva per sopperire alla scarsa copertura vaccinale nei mercati del centro-est Europa. Failoni: "Il Trentino si farà trovare pronto"

TRENTO. La stagione invernale è un po' più certa, si apre la strada per l'industria della neve, sostanzialmente ferma da quel marzo 2020 quando c'è stata la chiusura dell'Italia con il lockdown a causa della diffusione della prima ondata di Covid. L'anno scorso si è rimasti poi ai blocchi e il comparto inizia a vedere la fine del tunnel. E' stato approvato alla Camera il decreto "Green pass bis" (335 Sì, 51 No e 3 astenuti), il documento passa ora al Senato per l'ok definitivo. Ma la decisione è quella di estendere l'obbligo di certificazione verde anche agli impianti sciistici. Un accordo fondamentale per consentire a questo settore strategico di riprendere l'attività nel pieno rispetto delle regole.
Via libera a funivie, cabinovie e seggiovie, qualora utilizzate con la chiusura delle cupole paravento, con finalità turistico-commerciale e anche se ubicate in comprensori sciistici, senza limitazioni alla vendita dei titoli di viaggio. E c'è chi si è già mosso. Il “Protocollo riapertura delle aree sciistiche e per l’utilizzo degli impianti di risalita”, firmato a Milano da Fisi, Anef, Federfuni, Amsi e Colnaz introduce già l’obbligo di Green pass per accedere agli impianti di risalita, fissando la capienza delle seggiovie al 100%, limitata all’80% se utilizzate con chiusura delle cupole paravento. Capienza ridotta all’80% anche per cabinovie e funivie. Previsto anche l’obbligo di mascherine chirurgiche o Ffp2 negli spazi comuni e sugli impianti.
Il governo ha posto la fiducia alla Camera, c'è adesso un passaggio (che appare blindato) in Senato e poi la conversione in legge entro il prossimo 5 ottobre. Il provvedimento prevede inoltre l'estensione dell’obbligo di Green pass al personale scolastico e universitario, oltre che sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza. Deroga possibile alla regola della scuola in presenza solo in zona rossa. Obbligo di mascherina sempre all'università, anche se tutti gli studenti sono vaccinati.
Una novità è l'estensione della validità del tampone molecolare a 72 ore, non più 48 ore come per i test antigenici, ai fini del Green pass. Ora il comparto invernale è chiamato a recepire le linee guida per preparare quella che dovrebbe essere, finalmente, la stagione della ripartenza. I vari territori possono iniziare a delineare le strategie di promozione per sviluppare la comunicazione in Italia, ma anche sui mercati esteri di riferimento, Repubblica Ceca e Polonia in particolare.
E un nodo da sciogliere è quello del tipo di prodotto utilizzato all'estero per ottenere la certificazione verde, Sputnik per esempio non è riconosciuto dalle autorità e quindi non è valido ai fini di ottenere il Green pass. In Slovacchia è stato usato in forma marginale, stesso discorso per la Repubblica Ceca (la querelle sul vaccino russo è costata la carica a due ministri la primavera scorsa) e per la Polonia.
"E' necessario tenere conto che il movimento delle persone non ha solo ricadute per lo sci ma per tutto l'indotto, quei molteplici settori che ruotano intorno a questo comparto. Questi Paesi - commenta l'assessore Roberto Failoni - non rappresentano un problema dal punto di vista del prodotto utilizzato per la vaccinazione. La campagna è stata portata avanti in larghissima maggioranza con i vaccini riconosciuti dall'Unione europea. In caso la criticità è legata alle basse somministrazioni, speriamo i numeri possano migliorare ma per questo è necessario probabilmente prevedere un'organizzazione sul territorio per effettuare i tamponi e fornire un servizio per i turisti".
Un po' come avvenuto questa estate. Ci si è affidati alle farmacie per i test per la presenza capillare sul territorio, mentre in alcune aree amministrazioni comunali e Aziende per il turismo hanno previsto dei veri e propri centri per rispondere alla necessità di avere un tampone con risultato negativo per rientrare nel Paese di origine per evitare la quarantena, come Olanda e Germania.
E se la stagione estiva sembra essersi affidata principalmente sui flussi italiani con segnali di ripresa dei turisti stranieri, la speranza è quella che l'inverno possa rafforzare la rotta degli arrivi dall'estero, mercati particolarmente pesanti soprattutto per coprire la bassa stagione.
Se il prodotto utilizzato non è un problema, attualmente i dati indicano una copertura vaccinale piuttosto bassa: la Polonia si attesa al 50% della popolazione con ciclo completo; la Repubblica Ceca al 55% e la Slovacchia al 41%.
Intanto il tavolo di regia per la ripartenza della stagione invernale, che riunisce gli operatori economici, le associazioni di categoria e le professioni della neve, ha richiesto allo Stato "delle linee guida comuni a tutte le regioni per riuscire a rendere organica l'applicabilità per i turisti stranieri, soprattutto per quelli dell'est, dove viene somministrato il vaccino Sputnik che non prevede il rilascio del Green pass.
"Il vaccino Sputnik è stato somministrato soprattutto in Russia e Ungheria. Questo è un problema che deve essere affrontato a livello geopolitico. Intanto il Trentino ragiona per farsi trovare pronto per l'inverno e prevediamo ulteriori incontri con i tavoli turismo e sanità, oltre che con gli attori interessati per veicolare una promozione importante e poterci confrontare con la concorrenza. C'è molta sintonia sulle azioni da intraprendere anche con la Provincia di Bolzano, molte località sciistiche sono di confine e rientrano nel Dolomitisuperski", conclude Failoni.