Ospedale Cavalese, l'Upt non chiude al project financing: ''Fiemme, Fassa e Cembra aspettano da tanto ma si può attendere ancora un po' per valutare nuova proposta''
Un piccolo cambio di direzione in casa Unione per il Trentino: va bene un time out in materia sanitaria. Forza politica sempre molto sensibile sul tema ospedale di Cavalese, una struttura che tra punto nascita e riqualificazione, ha rappresentato un nodo di fibrillazione all'interno della maggioranza provinciale allora guidata da Ugo Rossi. Il vecchio progetto sarebbe già in stato avanzato rispetto alla nuova proposta

CAVALESE. "La nuova proposta deve essere valutata per poi poter scegliere la miglior soluzione per le valli di Fiemme, Fassa e Cembra". Così Pietro De Godenz, consigliere provinciale in quota Upt. "Si è aspettato tanto e qualche mese in più a questo punto cambia poco".
Un piccolo cambio di direzione in casa Unione per il Trentino: va bene un time out in materia sanitaria. Forza politica particolarmente radicata sul territorio fiemmese, sempre molto sensibile sul tema ospedale di Cavalese, una struttura che tra punto nascita e riqualificazione, ha rappresentato un nodo di fibrillazione all'interno della maggioranza provinciale allora guidata da Ugo Rossi.
Proprio nella scorsa legislatura l'Upt ha lavorato a quel progetto che prevede la riqualificazione dell'attuale polo. Un piano di rilancio da circa 30 milioni di euro per valorizzare l'immobile già esistente. Nel frattempo in piazza Dante è arrivata l'ipotesi che si basa sulla finanza di progetto per la costruzione di un polo ex novo a servizio delle valli di Fiemme, Fassa e Cembra (Qui articolo). Un'idea che, però, solleva più di qualche dubbio sul territorio (Qui articolo), così come tra i medici che bocciano il ricorso al project financing: "La sanità deve restare pubblica" (Qui articolo).
Non si conosce ancora molto del progetto che prevede di ricorrere al project financing: una formula che consente al privato che si occupa della costruzione anche di gestire la struttura. Un mix pubblico-privato che in questo caso sembra inoltre rilanciare l'opzione di delocalizzazione invece della ristrutturazione dell'attuale ospedale.
"Questa nuova proposta - dice De Godenz - deve essere valutata e approfondita. Non si conoscono i dettagli per poter ancora prendere una decisione definitiva. Un altro passo è quello di ascoltare le comunità che afferiscono all'ospedale di Cavalese e la componente sanitaria". L'Upt non chiude quindi la porta al nuovo progetto. "A questo punto si devono valutare i pro e i contro. Il consumo di suolo e l'eventuale nuova destinazione del vecchio immobile sono argomenti che richiedono approfondimenti, così come la viabilità".
Il "vecchio" progetto ha già concluso buona parte dell'iter e sono state stanziate le risorse. Il nuovo piano invece è ancora da scoprire. Nonostante questo, non si teme un allungamento dei tempi. "Non c'è ancora un cantiere e penso che in caso di via libera al project financing, gli eventuali rallentamenti iniziali, possano essere tranquillamente recuperati nelle fasi successive. I territori aspettano da tanto un investimento sul polo sanitario, che necessita di interventi importanti, ma si può ancora attendere un po' a fronte di questa proposta".