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Senza dimora, Zanella: “Garantire dignità e protezione, i posti letto sono ancora insufficienti”
Dopo il rogo che ha coinvolto un edificio abbandonato dove avevano trovato riparo alcune persone il problema è riemerso in tutta la sua drammaticità. Zanella: “È necessario garantire dignità e protezione alle molte persone che non hanno una dimora e vivono in una situazione di disagio e assoluta precarietà”

TRENTO. Il problema dei senza dimora a Trento è noto da tempo ma, almeno per il momento si è riusciti a trovare solo soluzioni “tampone”. O meglio, a farsi carico di mettere a disposizione dei posti letto in più per l’emergenza freddo sono stati il Comune e la Curia mentre la Provincia è rimasta praticamente immobile, accontentandosi delle strutture già in funzione.
Eppure, dopo il rogo che ha coinvolto un edificio abbandonato dove avevano trovato riparo alcune persone il problema è riemerso in tutta la sua drammaticità, tanto che il sindaco Franco Ianeselli e l’assessora Chiara Maule sono tornati a chiedere alla Pat (competente in materia) di affrontare insieme la questione. Per spingere l’assessora provinciale alle politiche sociali Stefania Segnana ad agire è intervenuto anche il consigliere Paolo Zanella.
“Recentemente – ricorda il consigliere di Futura – sia l’ostello di Trento che il dormitorio Centochiavi hanno chiuso ma secondo le stime delle associazioni che si occupano di accoglienza almeno una cinquantina di persone non avevano comunque trovato alloggio, nemmeno quando le due strutture erano in funzione”. Di conseguenza i posti attualmente disponibili sono insufficienti. “Per gran parte dell’anno, a molti, è negato il diritto a un posto a letto e molte zone delle città di Trento sono utilizzate, analogamente ai ponti, come dimora provvisoria, senza che siano garantite condizioni di vita dignitose, a partire dall’assenza di servizi igienici”.
Tra le proposte avanzate dalle associazioni c’è quella di attivare delle strutture per gestire la bassa soglia e quindi, come spiega Zanella, “garantire dignità e protezione alle molte persone che non hanno una dimora e vivono in una situazione di disagio e assoluta precarietà”. Proprio per questo il consigliere di Futura ha depositato un’interrogazione con l’obiettivo di arrivare a programmare, “invece di continuare a ‘invisibilizzare’ la questione”, un piano strutturale per dare risposte alla questione abitativa di chi vive in stato di marginalità e povertà assoluta.