
Aumentano gli stipendi dei sindaci, l'ira dei sindacati: [...]

Il centrosinistra verso le provinciali del 2023: ''Le [...]

Provinciali 2023, Gottardi: ''Il tavolo del Patt? La [...]

Approvata la riforma delle Comunità di valle, Gottardi: [...]

Rimborsi visite specialistiche, "Possibili solo per [...]

Santi e Betta condanno il consigliere alleato per le [...]

Per sindaci, vicesindaci e assessori stipendi aumentati [...]

“È facile fare il finocchio con il coso degli [...]

"E' facile fare il finocchio con il coso degli altri", [...]

In poche ore 700 firme contro la nuova viabilità: [...]
Ballottaggio Tommasi-Sboarina, il vescovo di Verona invita a votare chi sta con ''la famiglia voluta da Dio e non alterata dall'ideologia gender''
Alla faccia del principio ''libera Chiesa in libero Stato'' Giuseppe Zenti interviene con quello che a tutti gli effetti pare un endorsement per la destra di Sboarina che, intanto, non è riuscita a trovare l'accordo con il centrodestra di Tosi che replica al sindaco uscente: ''Accordicchi di palazzo e careghe non ci interessano. Come non ci interessa essere trattati come alleati di serie B, come vorrebbe Sboarina, che cerca i voti dei nostri elettori ma non vuole che quegli stessi elettori siano rappresentati da chi hanno votato al primo turno. Una logica anti-democratica''

VERONA. Mentre Tosi e Sboarina non hanno trovato un accordo e l'ex candidato sindaco procederà in solitaria nella sfida al ballottaggio contro il candidato di centrosinistra Damiano Tommasi, c'ha pensato il vescovo di Verona a dire la sua per indirizzare il voto dei cittadini. Il tutto alla faccia del principio ''libera Chiesa in libero Stato'' con chi si occupa dello ''spirito'' che dovrebbe dedicarsi a quello e non dovrebbe mai impicciarsi nella vita politica dei cittadini.
Ma anche questo è lo specchio dei tempi e allora non stupisce più un vescovo che invita i fedeli a ''individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall’ideologia del gender, al tema dell’aborto e dell’eutanasia''. Le parole di monsignor Giuseppe Zenti sembrano, quindi, rappresentare un endorsement per il candidato della destra Sboarina pur nella loro profonda confusione tra ''famiglia voluta da Dio'' e ''ideologia gender'' concetti il primo quanto mai astratto e il secondo frutto di pesanti campagne costruite a suon di fake news.
Ma tant'è. Il vescovo di Verona ha deciso di esporsi con una lettera inviata ai ''confratelli'' della diocesi spiegando che: “Nelle varie tornate elettorali, di qualsiasi genere, è nostro dovere far coscienza a noi stessi e ai fedeli di individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall’ideologia del gender; al tema dell’aborto e dell’eutanasia; alla disoccupazione, alle povertà, alle disabilità, all’accoglienza dello straniero; ai giovani; alla scuola cattolica, a cominciare dalle materne. Queste sono frontiere prioritarie che fanno da filtro per la coscienza nei confronti della scelta politica o amministrativa”.
Intanto il livello di frizione tra il candidato di centrodestra Flavio Tosi e quello di destra Sboarina, che sfiderà domenica al ballottaggio Damiano Tommasi forte del suo 40% al primo turno, è altissimo. Sboarina ha rifiutato l'accordo ufficiale con Tosi che avrebbe significato perdere dei consiglieri in Comune a vantaggio del competitor di campo e ritrovarsi con una figura ingombrante come il già due volte sindaco magari al fianco come vice, invitando comunque l'elettorato di Tosi a sostenerlo.
''Accetteremo solo l’apparentamento ufficiale - il commento di Tosi - l’unico previsto dalla normativa sui ballottaggi, alla luce del sole. Apparentamento che farebbe eleggere in Consiglio Comunale i nostri uomini e le nostre donne di centrodestra più votati e più votate (quindi scelti e scelte dal popolo). Accordicchi di palazzo e careghe non ci interessano. Come non ci interessa essere trattati come alleati di serie B, come vorrebbe Sboarina, che cerca i voti dei nostri elettori ma non vuole che quegli stessi elettori siano rappresentati da chi hanno votato al primo turno. Una logica anti-democratica. E irrispettosa: un po' come se ti invitassero a cena e mentre gli amici mangiano in salotto, tu sei seduto nel guardaroba''.