


Autonomia differenziata, Kompatscher: "Se vengono [...]

Per la parlamentare di Fratelli d'Italia essere di [...]

Bonifica rogge, la Provincia smentisce Demattè e [...]

Caso Mj5, l'Oipa: ''L'Ispra non ha ricevuto dalla [...]

L'ultima trovata della Lega per combattere [...]

Lupo a Brentonico (IL VIDEO), ''Fa scalpore il silenzio [...]

Fugatti punta sull'ex assessore leghista della Lombardia [...]

Provinciali, centrosinistra ancora in stallo sul [...]

Ospedale di Cavalese, ancora scontro tra maggioranza e [...]

''Assenti i criteri su assistenza sanitaria e qualità [...]
Valdastico, le riserve del Veneto: “Opera strategica ma con l’uscita a Trento. Costruita per il 2026? Impossibile”. Besenello invece resiste: “Progetto inutile, restiamo contrari”
Dopo le sconfitte in tribunale la Provincia di Trento sulla Valdastico ha deciso di ricominciare daccapo. I sindaci veneti però ritengono che l’uscita a Trento sud sia essenziale e la Regione è determinata a sostenerli: “Noi siamo pronti da tempo, doveva essere costruita entro il 2026 ma è un dato di fatto che non sarà così”. Il sindaco di Besenello invece non cambia idea: “Restiamo contrari ma dalle parti di Piazza Dante sanno già come la pensiamo”

TRENTO. Risale al febbraio 2016 l’accordo fra Trentino, Veneto e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la realizzazione di un corridoio viabilistico che mettesse in collegamento Valdastico, Valsugana e Valle dell’Adige. La cosiddetta Valdastico, una partita legata anche alla proroga di una vantaggiosa concessione autostradale, di fatto vorrebbe essere un prolungamento dell’autostrada A31: in origine era stato previsto di allacciarsi alla strada statale 47 in Valsugana e la possibilità di un’uscita aggiuntiva a Trento sud. Con il cambio di governo arrivato nel 2018 però, il nuovo presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, decise di spostare l’uscita a Rovereto. Il risultato? L’opera fra ricorsi e contro-ricorsi non è mai partita.
Dopo essere stata sconfitta più volte in tribunale la Giunta Fugatti ha deciso di ripartire daccapo. Il presidente della Pat ha ribadito il suo sostegno all’uscita a Rovereto sud mentre il suo vice, nonché assessore all’ambiente Mario Tonina, ha usato una formula più fumosa: “Qualsiasi sia la soluzione infrastrutturale all’attenzione, anche la Valdastico, noi non diciamo né si né no né dove, ma come. Cioè precisiamo quali sono gli elementi ambientali, economici e sociali utili a valutare tra le diverse alternative la migliore soluzione possibile per il territorio”.
Se sul lato trentino è tutto bloccato c’è chi da tempo avrebbe fatto la sua parte e ora è costretto ad attendere. “Per la nostra Regione è un’opera strategica che va completata” afferma Elisa De Berti vicepresidente del Veneto e assessora competente in materia che da alcuni è indicata come l’erede di Luca Zaia. “Per quanto riguarda l’iter progettuale – prosegue – da parte nostra è già stato completato ed eravamo al progetto definitivo”.

Nel frattempo anche i Comuni della Valdastico sono in attesa di una soluzione per un collegamento che considerano vitale. “L’opera per noi è indispensabile – sottolinea la sindaca di Arsiero Cristina Meneghini – i nostri Comuni sopravvivono anche grazie alla zona industriale ma le fabbriche hanno bisogno di un trasporto più veloce e tempi di consegna rapidi”. Non solo, perché il cambio di rotta della Giunta Fugatti da queste parti creò non poche perplessità. “L’uscita a Rovereto per noi non ha senso – dice Meneghini – vorrebbe dire allungare i tempi di percorrenza con un maggior inquinamento, inoltre è antieconomica. In altre parole è un’opera essenziale ma con l’uscita a Trento sud”.
Più possibilista il sindaco di Velo d’Astico, Giordano Rossi: “Seguo da anni il progetto che ora è fermo, a questo punto Trentino e Veneto devono trovare un accordo per una soluzione condivisa. Se preferisco l’uscita a Trento? Certo, ma se la Provincia di Trento ritiene più utile uscire da un’altra parte per me va bene purché si proceda, la Valdastico è indispensabile per questo territorio che non regge più sotto il peso del traffico, turistico e industriale”.
La Regione Veneto è comunque determinata a sostenere le istanze delle sue amministrazioni. “Quando approvammo il progetto definitivo i nostri Comuni avevano posto la condizione che l’infrastruttura uscisse a Trento e non a Rovereto, altrimenti non sarebbero stati interessati” aggiunge l’assessora ai trasporti e ai lavori pubblici De Berti. “Alla luce della decisione presa dalla Provincia di Trento ci riserviamo ulteriori approfondimenti con dei nuovi incontri con il Ministero e i Comuni interessati. D’altra parte – conclude – la Valdastico doveva essere costruita entro il 2026 ma è un dato di fatto che non sarà così, per noi resta strategica ma ovviamente dovrà avere un’utilità per il territorio anche da un punto di vista di sostenibilità e flussi di traffico”.
Dal canto suo il sindaco di Besenello Cristian Comperini, già vincitore di una vertenza legale con la Provincia di Trento, ribadisce la “netta contrarietà all’opera, sempre meno giustificata anche alla luce della situazione economica del momento. Dai territori della Vallagarina sono arrivate parecchie delibere già in fase di approvazione della Valdastico quindi dalle parti di Piazza Dante sanno già come la pensiamo”. Infine restano contrari anche gli attivisti “No A31” che promettono battaglia: “Non vogliamo che il nostro territorio sia distrutto da un’autostrada, è un progetto deleterio e anacronistico, tornato alla ribalta con la Giunta Fugatti”.