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"Accorpamento di nidi e scuole dell'infanzia? Un pericolo per la comunità". Le insegnanti di Ronchi Valsugana: "Impossibile mettere insieme bambini dagli 0 ai 6 anni"

Dopo il prolungamento del calendario scolastico nel mese di luglio, in questi giorni emerge il disegno di legge numero 135 che prevede accorpamenti dei due servizi 0-3 e 3-6 anni. La lettera del personale della scuola dell'infanzia di Ronchi Valsugana: "Circa 5 anni fa si è battuto l’intero paese quando il rischio era di perdere la scuola primaria. Lo stesso avverrà per evitare che questa scuola venga accorpata a un'altra"

Di Francesca Cristoforetti - 27 January 2023 - 11:16

RONCHI VALSUGANA. "La nostra preoccupazione riguarda un pericolo reale per la vita dell’intera comunità in cui lavoriamo, la scuola equiparata dell’infanzia di Ronchi Valsugana. Questo pericolo ha un nome, accorpamenti tra scuole, e inizia a impensierire molti, anche se al momento viene proposto solo nel mese di luglio". Non nasconde i propri timori il personale del scuola in questione.

 

Dopo il prolungamento del calendario scolastico nel mese di luglio, ecco che in questi giorni si parla anche di nuovi accorpamenti con il disegno di legge numero 135, proposto dalla consigliera Masè, che prevede l'unione dei due servizi 0-3 e 3-6, "senza però considerare l’aspetto educativo e pedagogico", aveva accusato la consigliera di CasaAutonomia.Eu, Paola Demagri, che, insieme alle colleghe Lucia Maestri (Pd) e Lucia Coppola (Europa Verde), aveva chiesto ulteriori audizioni (che tra l'altro sarebbero state negate).

 

La Giunta leghista, come già successo in molte altre occasioni, sembra aver evitato il confronto con le parti coinvolte, come l'esclusione del sindacato del personale del nido (Satos). "La Provincia tende semplicisticamente a tamponare - scrive la scuola di Ronchi - introducendo in fretta e senza condivisione (ancora una volta) la legge 0-6 anni, pensando sia utile e fattibile mettere in uno stesso edificio i bambini dai 0 ai 6 anni, quando spesso gli edifici non sono pronti ad accogliere insieme queste fasce d’età e con tutte le problematiche contrattuali che ne conseguiranno".

 

Di seguito si riporta il testo integrale della lettera firmata dal personale della scuola dell'infanzia di Ronchi Valsugana:

 

In questi giorni emergono continue riflessioni sulle scelte della giunta provinciale di prolungare il calendario scolastico delle scuole dell’infanzia. Semplicisticamente si sente dire: “le insegnanti non vogliono lavorare a luglio”. Nella realtà, sono due anni che molti cercano di portare la riflessione su ben altro: il diritto dei bambini ad un tempo estivo diverso (invece si prolunga, per i più piccoli, il tempo-scuola), la necessità di garantire servizi di conciliazione diversi per le famiglie (da anni erano attivati in molti territori gli asili estivi), il riconoscimento del ruolo della scuola dell’infanzia (non più “asilo” da anni),… etc etc.

 

La nostra preoccupazione riguarda un pericolo reale per la vita dell’intera comunità in cui lavoriamo, la scuola equiparata dell’infanzia di Ronchi Valsugana. Questo pericolo ha un nome - accorpamenti tra scuole - ed inizia ad impensierire molti, anche se al momento viene proposto solo nel mese di luglio.

 

L’assessore Bisesti a proposito di accorpamenti afferma che: "In realtà riguardano soprattutto il mese di luglio, quando le iscrizioni sono minori".

 

Ecco, a noi quel “soprattutto” preoccupa molto: chi ci assicura che non diventeranno poi accorpamenti definitivi in futuro? Appare legittima la nostra preoccupazione per il futuro della nostra piccola scuola, che potrebbe rischiare un accorpamento con altre scuole. Chi ci assicura che, così come stanno “uscendo dal cilindro” novità non condivise e preconfezionate (apertura luglio, legge 0-6), non si proceda anche con lo stesso metodo ad accorpare definitivamente molte scuole? Circa 5 anni fa a Ronchi Valsugana si è battuto l’intero paese, con in testa l’amministrazione, quando il rischio era di perdere la scuola primaria.

 

E la scuola primaria in paese è rimasta. Siamo sicure che lo stesso impegno sarà nuovamente investito per evitare il rischio che la scuola dell’infanzia venga accorpata permanentemente ad un’altra. Rischio che correranno moltissime scuole piccole, e che la Provincia tende semplicisticamente a tamponare introducendo in fretta e senza condivisione (ancora una volta) la legge 0-6 anni, pensando sia utile e fattibile mettere in uno stesso edificio i bambini dai 0 ai 6 anni, quando spesso gli edifici non sono pronti ad accogliere insieme queste fasce d’età e con tutte le problematiche contrattuali che ne conseguiranno.

 

Correndo ancora una volta il rischio di accorpamenti 0-6 in altri paesi. La fretta del consenso pre-elettorale (ottobre è alle porte) porterà a scelte sulle quali sarà poi difficile tornare indietro. E’ dunque evidente che la questione scuole dell’infanzia in provincia di Trento non può riguardare solo l’apertura del mese di luglio e che non possiamo permetterci di tralasciare nessun punto di attenzione. Crediamo sia necessaria da subito un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, nel guardare certamente alle esigenze delle famiglie di oggi, ma con uno sguardo anche al domani dei nostri paesi, prima che si svuotino ulteriormente di risorse comunitarie, le nostre scuole. Per poi non trovarci a dire “ah, ma io non lo avevo capito, non pensavo potesse accadere”.

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