Commissione dei Dodici, il Movimento 5 stelle punta su Rosa Rizzi: ''Questa la nostra proposta, anche se controparti preferiscono far valere la logica della prevaricazione''
L'ex governatore Rossi ha annunciato le dimissioni dalla Commissione dei 12. Negli scorsi giorni c'è stato lo scontro tra Fratelli d'Italia e il Pd sulla nomina del successore. Ora la proposta dei 5 stelle con Rizzi. Il consigliere provinciale Marini: "Ha tutti i titoli in regola, ma difficile trovare riscontri nelle controparti"

TRENTO. "Una persona con tutti i titoli in regola per il ruolo, estremamente qualificata". Con queste parole Alex Marini, consigliere provinciale del Movimento 5 stelle, per lanciare la candidatura di Rosa Michela Rizzi quale membro della Commissione dei Dodici. "E che ha già maturato una notevole esperienza avendo fatto parte della Commissione per gran parte della corrente legislatura provinciale e distinguendosi per il prezioso lavoro svolto senza cercare notorietà o la luce dei riflettori".
L'ex governatore Ugo Rossi ha annunciato le dimissioni dalla Commissione dei Dodici e si è aperto negli scorsi giorni una polemica tra Fratelli d'Italia e Partito Democratico sulla nomina del successore. Il partito di Giorgia Meloni con Alessandro Urzì ha aperto alla possibilità di appoggiare un esponente del Patt. A questa uscita Giorgio Tonini ha risposto che il compito di trovare un nome è delle opposizioni (Qui articolo).
A ribadire che è una prerogativa delle minoranze, quelle di proporre un candidato, anche i pentastellati. E in questo senso Marini indica come possibile soluzione l'avvocata Rizzi, da sempre vicina al Movimento 5 stelle.
"Ha tutte caratteristiche che ci hanno portato a riproporre la sua candidatura in modo da far rendere al meglio questi 6 mesi residui di legislatura, chiudere un ciclo e dare continuità all’impegno profuso fin qui. Si tratta di una nomina che da prassi spetta alle minoranze. Avanziamo la nostra proposta pur consapevoli delle difficoltà a trovare riscontri in alcune controparti che preferiscono far prevalere la logica della prevaricazione sulla razionalità, sulla qualità e sull’adeguatezza dei candidati", conclude Marini.