Fratelli d'Italia? No, fratelli coltelli: da Daldoss nel mirino di Bezzi (e un tempo di Cia) a Gerosa attaccata sempre e comunque pure da Conci (che cambia casacca)
Appena depositate le liste l'ex assessore della Giunta Rossi è stata attaccato sui social dal collega di partito Bezzi mentre quando era assessore era nel mirino di Claudio Cia che ne scriveva così: ''Daldoss come il pifferaio magico, alla ricerca di “luoghi nuovi”… per la solita politica''. Poi c'è Gerosa spesso al centro del fuoco amico, recentemente per la vicenda orsi di Cia, Bezzi e Ambrosi e in questi giorni anche del candidato mai candidato editore della Voce del Trentino che da oggi è diventato un Udc

TRENTO. Fratelli d'Italia? Più che altro, al momento, fratelli coltelli (citando il noto detto popolare) e senza risparmiare sui fendenti. La lista del partito di Giorgia Meloni per le elezioni provinciali si è chiusa nelle scorse ore e già volano le lame in casa di chi, da sondaggi e trend nazionale, dovrebbe assicurare il più importante tesoretto di voti al centrodestra. Una lista che ha al suo interno alcuni ''big'' della politica nostrana, alcuni che si sono dati battaglia per anni quando sedevano su scranni opposti altri che si danno battaglia anche adesso che che sono compagni di partito.
La ''pietra dello scandalo'' si chiama Carlo Daldoss che è stato assessore del centrosinistra autonomista con Ugo Rossi e che per qualche settimana era stato a un passo dal diventare il candidato presidente del centrosinistra autonomista contro Fugatti alle passate elezioni provinciali. Approdato in questi giorni nel partito di destra del governo nazionale viene dato come un ''campione'' di voti, pronto a fare incetta con base elettorale la sua Val di Sole. Il problema è che sullo stesso terreno c'è anche Giacomo Bezzi, uno che 20 anni fa era il segretario politico del Patt e tra gli Autonomisti ha fatto tutta la trafila. Oggi approda agli ultra nazionalisti, dopo un peregrinare fatto di Popolo della Libertà e Forza Italia e un tentativo alle ultime provinciali con l'Udc senza essere eletto. Oggi fratello d'Italia, non passa nemmeno un giorno dal deposito della lista che il primo post sui social lo riserva al nuovo collega di partito Carlo Daldoss: ''Bocciata la proposta Daldoss''. Qui di seguito il post

Dall'altro lato il capolista del blocco meloniano è Claudio Cia uno che che nella passata legislatura ha messo l'ex assessore della Giunta Rossi nel mirino più volte da attento oppositore qual era. Si va dall'interrogazione 3435 ''Accesso nei pressi della rotatoria sulla Ss 42 all'altezza di Dimaro in Val di Sole, sono state rispettate le prescrizioni tecniche? Chi rispondere di eventuali incidenti?'', alla 3088 ''Contributi della Provincia alla Carosello Tonale Spa'', passando per la 3867 ''Passo Tonale, interesse pubblico o interesse privato mascherato e premeditato?''. Per non parlare degli interventi del Cia oppositore contro il Daldoss assessore in quegli anni. Basta recuperarli sul sito dello stesso Cia. Questi i titoli: ''Daldoss come il pifferaio magico, alla ricerca di “luoghi nuovi”… per la solita politica'' e ancora: ''Prg di Vermiglio: se la limitazione al consumo di suolo non si applica in casa dell’Assessore…'' e poi: ''Un prossimo caso di nepotismo alla nuova Cassa Rurale della Val di Sole?''. La lista continua ma il senso è stato dato.

La coppia Cia - Bezzi, poi, ha già avuto da ridire con la capolista e leader provinciale di Fratelli d'Italia Francesca Gerosa impallinata, qualche giorno fa, sul tema orso sia dai due colleghi di partito che dalla parlamentare di Fratelli d'Italia, Alessia Ambrosi. Gerosa si fa portatrice di un modello politico fatto di dialogo e confronto e sul tema orso è stata l'unica ad avviare una serie di tavoli e confronti con tutti gli attori coinvolti nella vicenda: esperti, associazioni, enti, categorie. E al tavolo con la Lega di Fugatti (ben nota per non amare troppo il confronto ma per andare avanti per la sua strada tendenzialmente finendo contro un muro, per usare un eufemismo) ha proposta di gestire, finalmente, il fenomeno appoggiandosi a scienza e coscienza. Non l'avesse mai detto: si è scatenato un fuoco incrociato contro di lei ad opera di alleati e colleghi di partito incredibile (QUI ARTICOLO).
E se i ''coltelli'', ovviamente figurati sempre meglio sottolinearlo, volano in casa figurarsi con quelli rimasti fuori, sull'uscio, sotto la pioggia. L'editore della Voce del Trentino aveva tappezzato le vetrine di un ufficio in piena Piazza Cantore con il suo manifesto elettorale, il simbolo di Fratelli d'Italia barrato per il voto, addirittura degli slogan (alcuni oggettivamente inquietanti come quello che paragonava un disturbo alimentare problematico e terribile come la bulimia alla droga e alla ludopatia, all'alcolismo e al tabagismo), e post in serie perché convintosi di essere un candidato di Fratelli d'Italia.

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Alla fine nella lista depositata non c'è. E allora ecco riversare la sua rabbia proprio con la numero uno del partito, Gerosa.
''La regina dei tuttologi di Fratelli d'italia Francesca Gerosa - scrive Conci sulla sua pagina Facebook condividendo un articolo che riporta l'attacco scomposto di Achille Spinelli sempre alla collega di coalizione Gerosa - che spazia senza batter ciglio dai grandi carnivori al made in Italy, dalle politiche sociali e della casa a tematiche legate all'industria, con risultati purtroppo ad oggi pari a zero, mettendo anche in imbarazzo il partito di Giorgia Meloni, commette un nuovo scivolone proponendo un nuovo assessorato con relativi costi pagati dai contribuenti aggravando e appesantendo ancora di più la burocrazia''. E così, sceso dalla nave madre dei fratelli, in un attimo eccolo salire sulla scialuppa striminzita dei cugini dell'Udc. Le vetrine in una mattinata cambiano colori e loghi. Volto e slogan restano gli stessi (è scomparsa la bulimia, per fortuna) e per Conci è pronto il nuovo impegno sempre al fianco di Fugatti presidente.

Fratelli d'Italia? Mah, fratelli coltelli.