Contenuto sponsorizzato

I sindacati contro il ddl 'Zerosei': ''Si parla di professioniste laureate e non di animatrici o babysitter''. La replica di Masè: ''Il ruolo primario è garantito''

I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sul ddl 'Zerosei': "Richiamiamo l’attenzione sulla necessità di salvaguardia dell’interesse dei bambini e delle professionalità coinvolte nei nidi e nelle scuole d’infanzia". La replica di Masè: "E' assolutamente chiaro nel disegno di legge. E le funzioni di programmazione garantite ai Comuni"

Di Luca Andreazza - 20 marzo 2023 - 19:52

TRENTO. "Le educatrici e gli educatori del nido? Professionisti laureati, d'interesse primario nei primi anni di vita dell'infanzia". A dirlo le segreterie provinciali del settore Mirko Vicari (Fp Cgil), Maurizio Speziali (Cisl Fp) e Andrea Bassetti (Uil Fpl EE.LL.). "Richiamiamo l’attenzione sulla necessità di salvaguardia dell’interesse dei bambini e delle professionalità coinvolte nei nidi e nelle scuole d’infanzia, nella consolidata certezza del valore di percorso educativo collegato ai vari aspetti dell’età evolutiva".

 

A stretto giro arriva la replica di Vanessa Masè, consigliera provinciale de La Civica e proponente del ddl. "Nessuno considera le dipendenti delle animatrici o delle babysitter. Anzi, se c'è un provvedimento che vuole garantire la dignità del ruolo fondamentale svolto dal personale è proprio questo disegno di legge in quanto riconosce il servizio all'interno di un sistema più ampio".

 

Si ritorna a parlare del disegno di legge "Zerosei". "E' importante ricordare che all'interno dei nidi d’infanzia 0/3 operano professionisti in possesso di laurea in scienze dell’educazione - aggiungono le Funzioni pubbliche che seguono il settore di Cgil, Cisl e Uil - mentre nelle scuole dell'infanzia 3/6 altri con laurea in scienze della formazione primaria; queste figure hanno competenze per formazione universitaria analoga in vari ambiti: antropologico, filosofico, pedagogico, psicologico e sociologico, ma esiste una naturale differenziazione data dalla prospettiva lavorativa scelta dal professionista, per specializzarsi nei diversi settori".

 

Perplessità da parte dei sindacati e dal personale, ma è forte la preoccupazione da parte del mondo della cooperazione sociale trentina per disegno di legge che prevede l'accorpamento di scuole materne e asili nido (Qui articolo). 

 

"Nonostante questo - dicono Vicari, Speziali e Bassetti - c’è chi pensa che le educatrici, per attività svolte nei nidi, siano assimilabili alle animatrici o alle babysitter, disconoscendo in questo modo il loro alto valore professionale, garantito da queste figure verso i bambini a loro affidati dai genitori, sicuramente non inferiore rispetto alle altre. L’educatrice opera quotidianamente per far conoscere alla comunità l’importanza educativa del nido, programmando in ogni servizio un progetto pedagogico e un progetto educativo, alla base dello sviluppo dei singoli bambini, supportata da studi scientifici che riconoscono come fondamentale l’approccio educativo nei primi due anni di vita di ogni individuo. Per queste ragioni vanno contrastate prese di posizione sul tema 'Zerosei' che indicano pretese differenze qualitative delle diverse professionalità in campo, anziché soffermarsi sulle reali esigenze e i bisogni dei bambini affiancati da professionisti preparati. Qualsiasi discussione costruttiva dovrebbe partire da un confronto in merito alle esigenze pedagogiche e alle esigenze educative dei bambini, così come al riconoscimento e alla valorizzazione professionale e retributiva del personale interessato, non facendosi trascinare da inutili discussioni prive di senso, strumentalizzate dalla politica, con il solo risultato di creare nella società il falso pensiero di lavoratori di serie A e B".

 

Ecco le precisazioni dell'esponente de La Civica. "Le dipendenti - aggiunge Masè - non vengono assolutamente considerate delle animatrici o delle babysitter. Il disegno di legge vuole e assicura dignità al ruolo del personale: riconosce ancora di più il servizio all'interno del sistema. Certo, emergono alcune criticità, portate a galla proprio dal ddl: queste situazioni devono essere affrontate e il dibattito è alla base di un'importante e quanto mai necessaria riflessione".

 

La consigliera commenta poi la lettera firmata dalle cinque principali amministrazioni locali del Trentino all'assessorato per bloccare il ddl. "Il disegno di legge evidenzia le funzioni del Comune e la titolarità della programmazione e delle iniziative per il miglior svolgimento del servizio sul territorio. Il progetto parte dal basso e conferma i soggetti titolati alla gestione del comparto", conclude Masè.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Politica
06 giugno - 11:04
Nel comunicato della Provincia di Bolzano si legge che durante la stesura del ddl per regolamentare le grandi concessioni idroelettriche “sono [...]
Cronaca
06 giugno - 10:48
La chiamata ai soccorsi è partita da un vigile del fuoco che si trovava nei paraggi al momento della paurosa caduta. Ecco cos'è successo
Cronaca
06 giugno - 10:29
I due uomini erano riusciti a raggiungere i due asini e a legarli, sulla strada del ritorno però uno dei due animali ha aggredito il 66enne che è [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato