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Gli amici di Cornelio Coser: ''Non è un razzista. In passato aveva aiutato Agitu. Si tratta di una lite tra vicini''
Pubblichiamo una lettera di solidarietà all'uomo accusato di stalking aggravato dall'odio razziale nei confronti della pastora etiope in val dei Mocheni

TRENTO. Una semplice lite tra vicini. C'è chi vorrebbe risolverla così la questione tra Agitu e Cornelio Coser. Come se tra l'altro fosse davvero ''semplice'' una lite tra vicini (quante volte è sfociata in qualcosa di molto complicato?). Ci sono i video, che dimostrano il comportamento aggressivo di lui nei confronti della pastora. C'è la sua ammissione di aver compiuto atti come quello di aver bucato una gomma dalla macchina alla donna. E ci sono le dichiarazioni di Agitu che riferisce di essere stata appellata, lei e il suo aiutante, più volte come frasi razziste e minacciata di morte. Le indagini sono aperte e spetterà alla magistratura decidere se l'accusa (stalking aggravato dall'odio razziale) sarà confermata o meno.
Ieri abbiamo riportato la versione di Coser (QUI ARTICOLO) che si è sottoposto all'interrogatorio di garanzia assistito dal suo avvocato. Oggi pubblichiamo questa lettera firmata da alcuni amici dell'uomo che vogliono, così, dimostrarsi solidali con lui. Lo fanno prendendosela con il mondo dell'informazione. Noi pubblichiamo integralmente cosicché ognuno possa farsi la sua opinione sapendo che, alla fine, come stanno le cose, potrà deciderlo solo la magistratura.
Gentile Direttore,
siamo amiche/amici di Cornelio, l'uomo accusato di razzismo dalla signora Agitu, e vogliamo esprimere il nostro sbalordimento per come i mezzi di comunicazione sia locali che nazionali abbiano trattato il caso. Le accuse rivolte dalla pastora etiope Agitu a Cornelio, dipinto come un uomo rozzo, violento e razzista, sono state infatti presentate come fossero la verità e non solo una versione della storia. Crediamo che l'indignazione che proviamo a causa della violazione frequente dei diritti umani dei migranti e dell'aumento di episodi di razzismo, non debba oscurare il compito del giornalismo, che dovrebbe essere anche quello di porsi domande, ascoltare una pluralità di voci, non dare niente per scontato.
Constatiamo purtroppo che non è così. Mancando una contro-narrativa a quella della signora Agitu, ci sentiamo in dovere di parlare di Cornelio, un uomo sicuramente schivo e a volte burbero, ma non certo razzista. La sua casa porta l'impronta della sua grande sensibilità artistica e delle sue doti di scultore. E' una casa accogliente, che Cornelio e la sua compagna Silvia hanno sempre aperto ad amici di qualsiasi lingua e colore. Abbiamo visto Agitu a casa di Cornelio e Silvia quando la pastora, da poco arrivata in valle, aveva bisogno di aiuto.
Cornelio e Silvia hanno messo a disposizione la loro cantina e si sono presi cura dei suoi formaggi in sua assenza. Ma allora cosa e' successo? Cosa ha portato a un cambiamento di scenario? Un problema relativo al pascolo della capre di Agitu, lasciate libere di andare ovunque volessero, compreso il terreno di Cornelio, ha creato incomprensioni reciproche, generando un clima di tensione da entrambe le parti. La signora Agitu ha creato su Cornelio una sua narrativa, quella riportata dai giornali, ha ricevuto il sostegno di tutti i politici, ha avuto ampia visibilità, Cornelio ha il suo racconto dei fatti che nessuno si è premurato di ascoltare, ed è già stato giudicato dai mezzi di informazione prima di un processo.
Speriamo di cuore che le indagini in corso portino alla luce la verità dei fatti accaduti e tolgano a Cornelio l'etichetta di razzista che davvero non merita.
Firme
Tamara Boscia
Daniela Ischia
Grazia Casetti
Silvia Moser
Luigi Bazzanella
Patrizia Nicoli
Francesca Moser
Rosanna Bariletti
Enrico Coser