
Benvenuti nel "Paese della memoria": l'Olocausto e il [...]

Tumori celebrali: presentate le iniziative a favore dei [...]

Bonus alimentare 2021, oltre 2 milioni di euro per [...]

Debutta con numeri da record la home edition di Expo Riva [...]

Coronavirus, End Covid Now: una "task force" di medici e [...]

Matiu, ucciso dal freddo mentre dormiva per strada: [...]

Coronavirus, il Trentino guarda al vaccino russo [...]

Crisi umanitaria in Bosnia, l’Arci ha riempito i mezzi [...]

Economia etica, riprendono gli incontri con gli studenti [...]

Luca Oliver riconfermato alla guida delle Acli trentine. [...]
Coronavirus, la Sat: “La metà degli escursionisti non sta rispettando le regole, anche in montagna mantenete le distanze e tenete la mascherina a portata di mano”
La Sat lancia un appello agli escursionisti: “Con la fase due dell’emergenza e la ripresa delle uscite in montagna non tutto sta andando secondo le prescrizioni indicate, non sottovalutate i rischi, tenete le mascherine a portata di mano e soprattutto non disperdetele nell’ambiente”

TRENTO. La cosiddetta Fase 2 è entrata a pieno regime, contemporaneamente si è tornati a un progressivo recupero delle libertà individuali: da diversi giorni gli spostamenti sono consentiti su tutto il territorio regionale del Trentino-Alto Adige. Eppure, come fa notare la Sat: “Con la fase due dell’emergenza e la ripresa delle escursioni in montagna non tutto sta andando secondo le prescrizioni indicate”.
Infatti, se la situazione del contagio è in netto miglioramento, in assenza di un vaccino, il problema epidemiologico resta in agguato, per questo la commissione Medica della Sat ha voluto richiamare a un maggiore senso di responsabilità individuale, proprio perché “ci troviamo in una fase intermedia molto delicata dove l’andamento dell’epidemia dipenderà soprattutto dai nostri comportamenti”.
“Le escursioni in montagna sono iniziate – osserva la società degli alpinisti – ma, come molti di noi hanno potuto verificare, almeno la metà delle persone incontrate, non sta rispettando le prescrizioni da attuare in cambio di questa ‘libertà’, piccole, ma importanti azioni fondamentali per non accendere nuovi focolai di contagio. Mantenere le distanze di due metri quando ci si ferma a parlare – prosegue la Sat – anche più di due metri se c'è vento, non è una cosa difficile, come tenere a portata di mano la mascherina se le distanze si riducono non è cosa difficile e non ha nulla di ridicolo”.
Il problema esiste e non va sottovalutato ma, come fanno notare dalla Sat, allo stesso tempo non serve una eccessiva ansia: “Cerchiamo semplicemente di fare ciò che è giusto fare, con senso di responsabilità verso noi stessi e verso gli altri”. In altre parole si raccomandano il distanziamento e la mascherina, in particolare quando si è troppo vicini e impossibilitati a distanziarsi.
“La mascherina in particolare va tenuta in una posizione comoda ad essere prontamente indossata” (QUI le regole della Pat). Magari sul polso, in mano, o magari consigliamo anche di legarla con un piccolo moschettone allo zaino, perché non vada persa. “Coloro che hanno avuto occasione di muoversi avranno notato che ce sono già molte in giro abbandonate sui sentieri – ricorda la Sat – vorremmo pensare che siano state perse, piuttosto che gettate, ma l’effetto non cambia ed è pessimo” (QUI articolo).
Infine l’associazione ci tiene a sottolineare come in questo momento sui sentieri di propria competenza le manutenzioni non siano ancora iniziate, in quanto si attendono disposizioni specifiche per i volontari Sat, pertanto in alcune zone sono ancora in essere tutti i problemi di percorribilità causati a suo tempo dalla tempesta Vaia.