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Costretti a chiudere in anticipo a causa del coronavirus, le Dolomiti bellunesi citano per danni la Cina
Dopo l'iniziativa dello storico hotel "Le poste" di Cortina d'Ampezzo ora l'intero Distretto turistico bellunese cita in giudizio il governo cinese:"il Distretto ha avuto il danno più elevato nel blocco immediato di tutti i cosiddetti 'progetti pilota', tra i quali la realizzazione dell'aeroporto di Cortina in previsione dei Giochi Olimpici 2026"

CORTINA. Circa un mese fa era stata la volta dell'hotel "Le poste" di Cortina d'Ampezzo. La storica struttura ampezzana aveva infatti citato in giudizio il Ministero della salute cinese per danni.
A causa dell'emergenza coronavirus i titolari, infatti, erano stati costretti non solo a chiudere in anticipo, perdendo quindi gran parte delle prenotazioni invernali ma anche e soprattutto a rinunciare al tutto esaurito registrato per la coppa del mondo di sci alpino che si sarebbe dovuta tenere a marzo.
Per questo l'hotel avrebbe quindi deciso di citare in giudizio il Ministero cinese per non aver segnalato tempestivamente all'Oms la diffusione del virus e, successivamente, per non aver preso provvedimenti seri per contrastarne la diffusione (QUI ARTICOLO).
Ora a quella dell'hotel "Le poste" segue l'iniziativa di tutto il Distretto turistico delle Dolomiti bellunesi che cita per danni il Ministero della salute cinese. L'udienza si terrà il 21 dicembre 2020 davanti al Tribunale di Belluno. Nell'atto di accusa, a firma dell'avvocato Marco Vignola, si cita il governo di Pechino poiché "il Distretto ha avuto il danno più elevato nel blocco immediato di tutti i cosiddetti 'progetti pilota', tra i quali la realizzazione dell'aeroporto di Cortina in previsione dei Giochi Olimpici 2026". In particolare, il Ministero della salute cinese viene accusato di "non aver tempestivamente segnalato all'Oms lo stato del diffondersi del virus e dei suoi effetti letali, fra novembre e dicembre 2019, e di non aver assunto i necessari provvedimenti di controllo sugli scali aeroportuali in partenza dalla Cina".
Il danno, ovviamente, riguarda il "mancato guadagno per anticipata chiusura delle intere strutture del comparto turistico, nel pieno della stagione sciistica invernale".