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Sub trentini senza il green pass, la Protezione civile nazionale: ''Vaccinarci è un dovere, un atto di responsabilità: facciamo nostro l'appello del presidente Mattarella''

Abbiamo contattato la Protezione civile nazionale sulla vicenda dei sub trentini che si sono rifiutati di fare il vaccino e di pagarsi i tamponi: "Non ci risultano altri casi simili a quello accaduto a Campione sul Garda. Vigili del fuoco e forze armate sono state considerate tra le categorie prioritarie della campagna vaccinale"

Di Luca Andreazza - 02 settembre 2021 - 12:38

TRENTO. "Non ci risultano altri casi simili a quello accaduto a Campione sul Garda, nemmeno fortunatamente segnalazioni di altre situazioni di criticità in cui il buon esito delle operazioni di soccorso sia stato compromesso per tale motivo". A rispondere è la Protezione civile nazionale a Il Dolomiti interessata sul caso dei sub trentini senza Green pass e l'ordine di servizio che imponeva loro la certificazione verde per salire sugli elicotteri. E così i sommozzatori senza vaccinazione e senza tampone si sono trovati così costretti a spostarsi via terra: un'ora e mezza di viaggio anziché circa 15 minuti di volo (Qui articolo) nel caso specifico di Campione.

 

"In Italia la Protezione civile - spiega l'ente guidato da Fabrizio Curcio - è materia concorrente ed è, soprattutto, una funzione attribuita non già a un singolo ente ma un sistema integrato, composto da strutture pubbliche e private, centrali e territoriali. Per medici e sanitari, che fanno parte a tutti gli effetti del Servizio nazionale di Protezione civile, è già previsto un obbligo vaccinale. Altre strutture, come per esempio vigili del fuoco e forze armate ma anche il Dipartimento stesso, sono state considerate tra le categorie prioritarie della campagna vaccinale".

 

Fortunatamente non c'era nessuno da salvare a Campione sul Garda ma resta che questi operatori potrebbero salire sull'elicottero anche senza vaccino ma si rifiutano, evidentemente, anche di fare il tampone che avrebbero dovuto pagarsi da soli (come negli altri comparti) prima della decisione di piazza Dante.

 

Una situazione paradossale che mette a rischio un servizio importante qual è quello dei sommozzatori e che mostra chiaramente i problemi che ogni comparto sta vivendo in questo momento storico. Se succede addirittura in un campo insospettabile qual è quello del soccorso c'è chi antepone le sue convinzioni all'interesse generale e alla volontà di svolgere bene il proprio lavoro per la sicurezza di chi deve salvare e dei suoi colleghi con i quali si trova a operare (Qui articolo).

 

"Su volontariato di protezione civile e obbligatorietà vaccinale - conclude la Protezione civile nazionale - è in corso una riflessione interna al nostro sistema, che sta coinvolgendo tutti gli attori, e che sicuramente recepirà le indicazioni e le disposizioni governative sul tema. Non possiamo che fare nostro l’appello del presidente della Repubblica Mattarella: 'Vaccinarci è un dovere, un atto di responsabilità' e chi fa protezione civile sa quanto i gesti individuali, responsabili e consapevoli, possano contribuire al bene comune".

 

Nel frattempo, però, la Provincia ha preferito fare un passo indietro andando incontro a chi non si stava mettendo in regola: i sommozzatori non vaccinati del Nucleo elicotteri dei vigili del fuoco (la cui competenza è esclusiva del Trentino) potranno effettuare gratuitamente il tampone ogni 48 ore, entro il mese di settembre (Qui articolo). Su questo la Protezione civile ha preferito non rilasciare commenti. 

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