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Allarme per un'auto sul fondo del lago: i sub di Trento senza Green pass non possono volare e il viaggio dura un'ora e mezza invece che 15 minuti

Senza Green pass i sub non sono potuti salire sull'elicottero, già in tenuta d'emergenza, per tuffarsi direttamente sul target ma si sono spostati in furgone. Il dirigente De Col: ''La speranza è che serva a dare una scossa alla coscienza di queste persone. Se non ci si vaccina, almeno il tampone. La cittadinanza si aspetta la massima sicurezza e non possiamo prendere in giro quei colleghi che chiedono il supporto trentino"

Foto d'archivio
Di Luca Andreazza - 31 agosto 2021 - 06:01

TRENTO. Un'auto sul fondale del lago di Garda e l'allarme per il rischio che qualcuno fosse intrappolato all'interno dell'abitacolo. I sub trentini ci hanno messo un'ora e mezza per raggiungere Campione sulla sponda bresciana. Un viaggio in furgone a destreggiarsi tra il traffico e le curve lungo la strada statale della Gardesana nell'ultima domenica di agosto. Il motivo? Sprovvisti di Green pass non sono potuti salire sull'elicottero e volare in circa 15 minuti, già in tenuta d'emergenza, direttamente sul target. La tempestività è la chiave dell'operatività dei soccorsi ma i tempi si sono incredibilmente dilatati: senza vaccinazione o tampone negativo a 48 ore non si decolla ma si guida e tutto si allunga.

 

"C'è stata questa criticità - dice Raffaele De Col, dirigente generale del Dipartimento di Protezione civile del Trentino - che rappresenta una grandissima fonte di preoccupazione, sicuramente la struttura è chiamata a una riflessione ma non nel senso di un'apertura con eventuali deroghe: la cittadinanza si aspetta la massima garanzia in termini di sicurezza dal sistema di protezione civile. Non possiamo nemmeno prendere in giro quei colleghi che chiedono il nostro supporto e si aspettano un determinato grado di professionalità, tempestività e velocità che il Trentino ha sempre assicurato".

 

Nel pomeriggio di domenica 29 agosto si sono vissuti momenti di grandissima tensione sul lungolago di Olcese a Campione sul Garda: un riflesso chiaro nel lago ha attirato l'attenzione di diverse persone. Il primo a tuffarsi per effettuare un sopralluogo è stato un sub locale per accertarsi che la sagoma era quella di un'auto, sommersa e rovesciata sul fianco. Poi per ulteriori verifiche e per capire se ci fossero persone coinvolte, sono arrivati, in furgone, i sommozzatori da Trento. Il fondale è stato scandagliato, non è stato trovato nessun corpo e i carabinieri indagano per fare piena luce sulla vicenda, mentre il mezzo è stato recuperato con l'autogrù.

 

"Questa volta è andata bene - aggiunge il dirigente generale del Dipartimento di Protezione civile - perché non c'è stato nessuno da salvare. Ma resta il fatto che c'è stato un ritardo nell'intervento a causa di operatori sprovvisti di vaccinazione o di tampone. La speranza è che serva a dare una scossa alla coscienza di queste persone: la responsabilità nelle attività delle strutture d'emergenza deve essere altissima. I sanitari hanno l'obbligo di vaccinazione e non riesco a comprendere perché un soccorritore non può effettuare almeno un tampone se non vuole vaccinarsi".

 

L'ordine di servizio del 21 agosto scorso è chiaro e specifica che qualora ci fosse qualche sommozzatore privo di Green pass, che verrà controllato ogni mattina alla sede del nucleo elicotteri, nessuno dei due operatori in servizio potrà salire sull'elicottero e dovranno entrambi intervenire con partenza dalla caserma di Trento per recarsi sui luoghi dell'intervento con i mezzi del corpo permanente su strada (Qui articolo).

 

E domenica è accaduto proprio questo: i sub non sono potuti salire a bordo dell'elicottero. Il risultato? Un volo di 15 minuti circa si è trasformato in un'ora e mezza su strada. L'operatività messa a rischio perché sprovvisti di Green pass, che non significa solo vaccinazione ma anche l'assenza di un tampone.

 

"Questo è un problema doppio - evidenzia De Col - perché la miglior soluzione sarebbe quella di aderire alla campagna: se però non si vuole ricevere il vaccino, allora si deve almeno effettuare un tampone per garantire una sorveglianza sanitaria e non rischiare di mettere in difficoltà il sistema. E' una totale disattenzione alla propria attività. Credo invece che un vigile del fuoco dovrebbe essere particolarmente coscienzioso per rispetto verso la cittadinanza, i colleghi e la caserma stessa". 

 

Insomma, un operatore che dovrebbe incarnare i concetti quali altruismo, generosità e coraggio, rischia di mettere a rischio il buon esito di un salvataggio. "Il principio dovrebbe basarsi sulla coscienza personale. Se però - prosegue De Col - non c'è un'assunzione di responsabilità e questo può comportare ritardi o mettere in difficoltà l'intera operatività diventa necessario valutare la situazione. Se non ci sono le condizioni per supportare determinate attività, forse è il caso sospendere alcune richieste di intervento: se c'è urgenza e emergenza si commenta da sola l'eventualità di impiegare un'ora e mezza invece di un quarto d'ora perché non c'è nemmeno la volontà d effettuare un tampone".

 

Ancora non ci sono provvedimenti, ma la discussione è aperta. "E' necessaria una riflessione per fornire un maggiore indirizzo sul Green pass. Nei prossimi giorni la certificazione verde diventa obbligatoria per prendere i treni e i bus ad alta percorrenza, i sanitari già devono essere vaccinati e anche nelle scuole si va verso questa misura. E' doveroso valutare e approfondire la situazione per quanto riguarda le strutture d'emergenza", conclude De Col.

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