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E' Antonio Filippini, una carriera in serie A, il nuovo allenatore del Trento
Calcio serie D. Il centrocampista ha legato il suo nome soprattutto alle sorti del Brescia. Esperienze in massima serie anche a Palermo, Lazio, Treviso e Livorno. Tra le curiosità del centrocampista e neo-tecnico del Trento, si registra il concerto in salsa rock, chitarra alla mano, eseguito in Curva Nord al Barbera di Palermo

TRENTO. E' Antonio Filippini il nuovo tecnico del Trento, l'ex giocatore di Brescia e Lazio è chiamato a risollevare sorti e classifica del sodalizio di via Sanseverino, dopo la partenze deludente in questo inizio di stagione in serie D.
La pesante sconfitta contro il Rezzato è costata ieri a Roberto Vecchiato la panchina dei gialloblu (Qui articolo). Troppe le otto gare perse, cinque delle quali al Briamasco, e troppo poco gli otto punti (due pareggi e solo due vittorie). La società ha difeso fin che ha potuto l'operato dell'allenatore, ma si è dovuta arrendere davanti all'evidenza e i derby persi contro il Levico (Qui articolo) e il Dro Alto Garda in coppa Italia (Qui articolo).
Roberto Vecchiato paga forse il troppo entusiasmo della piazza e una squadra forse sopravvalutata. Ma ben prima del triplice fischio erano nell'aria le canoniche parole di 'Grazie, arrivederci e buona fortuna' rivolte dal Trento all'ormai ex tecnico a fine gara. Arriva così Antonio Filippini, che, dopo aver mosso i primi passi in qualità di allenatore dei Giovanissimi Nazionali del Brescia e della formazione Beretta del FeralpiSalò, si è misurato come guida del Lumezzane in LegaPro con alterne fortune: buona la prima stagione, quando la squadra è stata condotta alla salvezza diretta senza passare dai play-out, esonerato nell'autunno scorso per un avvio balbettante. Ora la possibilità di riscattarsi al Trento in compagnia del suo collaboratore Paolo Quartuccio.
Non ha tanto bisogno di presentazioni la carriera in campo di Filippini, che con il gemello Emanuele (attuale allenatore del Rezzato), ha legato la proprie gesta soprattutto a Brescia. Gli inizi del metronomo sono tra Voluntas e Brescia, quindi viene ceduto in prestito per tre anni all'Ospitaletto, dove dal 1992 al 1995 collezione 93 presenze e 8 reti.
Quindi ritorna a Brescia per esordire in serie A in Inter-Brescia 2-1. Resta in Lombardia per nove stagioni: 266 presenze condite da 15 gol. Nel corso del periodo biancoblu calca il campo a fianco di campioni del calibro di Roberto Baggio, Andrea Pirlo, Pep Guardiola, Luca Toni e Dario Hubner, senza dimenticare Carlo Mazzone in panchina.
Nel 2004 passa al Palermo e contribuisce alla promozione dei rosanero in serie A. La stagione successiva si trasferisce alla Lazio (36 presenze e 2 reti), mentre nel 2005/06 va alla corte del Treviso neo-promosso in massima serie.
Nel 2006 Filippini fa tappa a Livorno dopo prima retrocede in serie B e poi ritorna in serie A. Terminata la stagione in amaranto con la retrocessione, ritorna al Brescia, dove conclude la propria carriera.
Tra le curiosità del centrocampista e neo-tecnico del Trento, si registra il concerto in salsa rock, chitarra alla mano, eseguito in Curva Nord allo Stadio Renzo Barbera di Palermo.