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Cattura e rilascio dell'orsa Jj4, l'Oipa: ''La Pat continua a perseguitare questo povero esemplare in modo assurdo: una politica cieca e crudele''
Nelle scorse ore l'esemplare Jj4, l'orsa che si resa responsabile del falso attacco che aveva ferito due cacciatori sul monte Peller, è stata catturata per sostituire il radiocollare in via di esaurimento e quindi è stata rilasciata. L'Oipa del Trentino: "Vogliamo anche rammentare i due orsi in gabbia al Casteller, che sono reclusi in poche decine di metri quadrati, da quasi un anno"

TRENTO. "L’orsa Jj4 è stata nuovamente catturata e narcotizzata per cambiare il radiocollare", il commento di Ornella Dorigatti, presidente dell'Oipa del Trentino, "Ricordiamo che il plantigrado è stato già recentemente sottoposto a tale trattamento e che ogni volta che un esemplare viene sedato si corre il rischio anche di ucciderlo, come peraltro accadde con Daniza".
Nelle scorse ore l'esemplare Jj4, l'orsa che si resa responsabile del falso attacco che aveva ferito due cacciatori sul monte Peller (Qui articolo), è stata catturata per sostituire il radiocollare in via di esaurimento e quindi è stata rilasciata: "E' in buone condizioni", la nota della Provincia (Qui articolo).
"L’orsa JJ4 - aggiunge Dorigatti - è salva grazie all’annullamento del provvedimento di cattura, ritenuto illegittimo, poiché il suo comportamento era solo quello di una madre che voleva proteggere i suoi piccoli. Rileviamo che, nonostante ciò, si continua a tormentare la vita di questa mamma orsa, invece che lasciarla tranquilla nel boschi".
Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, aveva firmato un ordine di abbattimento ma aveva dovuto fare retromarcia dopo i ricorsi al Tar da parte di diverse associazioni animaliste e accolti dal giudice (Qui articolo). In questi ultimi mesi il corpo forestale è, invece, intervenuto per munire di radiocollare altri due esemplari: M62 ad Andalo tra lunedì 28 e martedì 29 giugno a seguito delle numerose segnalazioni che riguardavano un plantigrado particolarmente confidente che frequenta la zona dell'Altipiano della Paganella, della val di Non e della val di Sole (Qui articolo) e F43 attiva in particolare nell'area della val di Ledro, dell'Alto Garda e del Lomaso (Qui articolo).
"La pervicacia - evidenzia l'Oipa - con la quale si cerca di perseguitare questa povera orsa è veramente assurda e fuori luogo e figlia di una politica cieca e crudele verso la gestione della fauna selvatica. E qui vogliamo anche rammentare i due orsi in gabbia al Casteller, che sono reclusi in poche decine di metri quadrati, da quasi un anno. Denunce fatte, per le quali la magistratura ancora non si è espressa, nonostante le evidenze di maltrattamenti riportate sul famoso rapporto Cites".
Dopo il trasferimento di Dj3 in Germania, attualmente il Casteller ospita M57 e M49-Papillon. "Una situazione vergognosa per il Trentino, che a parole si professa amico degli animali, ma non perde occasione per abbattere, imprigionare o molestare la fauna selvatica che popola i boschi. La battaglia per la liberazione degli orsi del Casteller e per una gestione più sostenibile della fauna selvatica continua, nonostante la pervicacia di questa amministrazione provinciale. A breve nuove attività per evidenziare l’inadeguatezza di quanto questa giunta provinciale stia mettendo in atto", conclude Dorigatti.