Pesticidi nella coltivazione delle mele in Alto Adige, il Wwf contro le nuove direttive di Agrios: "Permesse ancora sostanze pericolose per la salute e per l'ambiente"
Sono state pubblicate le nuove direttive per la frutticoltura integrata per l'anno 2023. Il Wwf: "Queste sostanze nel lungo periodo danneggiano l’agricoltura stessa, indebolendo l'agro-ecosistema, distruggendo la biodiversità animale e vegetale. Anche quest'anno le richieste delle associazioni ambientaliste rimangono purtroppo inascoltate dalla Provincia"

BOLZANO. “Ancora pesticidi pericolosi per la salute delle persone e per l'ambiente nella coltivazione delle mele in Alto Adige”. E' questo il commento del Wwf di Bolzano, contrario alle nuove direttive per la frutticoltura integrata dell'Alto Adige Agrios pubblicate nelle scorse settimane.
“Da alcuni anni le associazioni ambientaliste dell'Alto Adige chiedono alle istituzioni locali un'agricoltura più sostenibile e il divieto dell’uso dei pesticidi più pericolosi nei frutteti altoatesini - sostiene il Wwf -. Anche quest'anno le richieste delle associazioni ambientaliste rimangono purtroppo inascoltate dalla Provincia di Bolzano”.
E' proprio in queste settimane che Agrios, il gruppo di lavoro per la frutticoltura integrata dell’Alto Adige, ha pubblicato le nuove linee guida per l'anno corrente.
“Queste consentono di utilizzare, anche nel 2023, le stesse sostanze pericolose impiegate negli anni scorsi”. Nel mirino degli ambientalisti in particolare sostanze quali i fungicidi captano, ditianon e fluazinam, l'erbicida erbitox, l'insetticida pyriproxifen.
Tra le indicazioni di pericolo di questi persticidi, se tutti quelli elencati sono considerati “molto tossici per gli organismi acquatici”, altri “sono sospettati di provocare il cancro”, scrive il Wwf.
“Questi pesticidi e molte altre sostanze impiegate in Alto Adige nella coltivazione delle mele, tra le quali il glifosato, nel lungo periodo danneggiano l’agricoltura stessa, indebolendo l'agro-ecosistema, distruggendo la biodiversità animale e vegetale”. Inoltre “provocano inquinamento dell'aria, dei terreni e delle acque, compromettono la sopravvivenza di numerose specie animali, come le api e altri insetti utili”.
Alcune di queste sostanze erano già state segnalate nel report dell'Istituto di ricerca ambientale (Umweltinstitut) di Monaco di Baviera che a gennaio 2023 ha reso noto i dati dei registri di 681 aziende frutticole dell'Alto Adige, raccolti da inizio marzo a fine settembre 2017 in Val Venosta.
L'istituto tedesco aveva denunciato che in questo lasso di tempo non ci fosse stato un solo giorno di arresto alle irrorazioni di pesticidi.