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Non solo Lombardia, ecco cosa prevede l’ultimo decreto sul coronavirus con le “Misure urgenti di contenimento del contagio”. Chiusi cinema, teatri, musei, sospesi anche tutti gli eventi e manifestazioni. ALL’INTERNO IL TESTO INTEGRALE

TRENTO. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo decreto contenente le nuove per il contenimento e il contrasto del diffondersi del coronavirus sull'intero territorio nazionale. Da questo momento l’intera Lombardia è considerata zona arancione, a questa si aggiungono 14 province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e Vercelli. Al contrario i livelli di allerta sono stati abbassati nei comuni del basso lodigiano, in Lombardia e di Vo’ Euganeo in Veneto.
Dopo il pasticcio della bozza del decreto, uscita prima dell’annuncio ufficiale, in diverse delle località sottoposte a regime di “zona arancione” si sono verificate delle scene di panico con centinaia di persone che hanno preso d’assalto treni e mezzi pubblici nel tentativo di sfuggire dalla Lombardia e dalle altre province (QUI articolo). Il fenomeno è così esteso che i governatori del Sud, Puglia e Calabria in testa, si sono viste costretti ad emanare delle ordinanze per obbligare chi rientra dal nord a sottoporsi a un regime di quarantena. Inoltre le stesse istituzioni hanno chiesto di fermare le partenze, mentre a chi è già partito hanno chiesto di fare rientro all’interno delle zone arancioni, troppo forte il pericolo che il contagio si diffonda a dismisura (QUI articolo).
Nel testo del decreto, entrato in vigore oggi domenica 8 marzo, sono contenute tutta una serie di misure che riguardano l’intero territorio nazionale: sospesi quindi congressi e meeting ma anche manifestazioni, eventi e spettacoli. Pertanto cinema, teatri e musei rimarranno chiusi. Sospese anche le attività di pub, discoteche e sale da ballo, le attività di ristorazioni potranno essere effettuale solo in quei locali, bar e ristoranti, che potranno garantire il rispetto delle distanze di sicurezza fra le persone (almeno 1 metro).
Sospesi pure gli eventi sportivi fatta eccezione per i professionisti che potranno disputare i relativi incontri ma solo a porte chiuse, o in alternativa all’aperto ma senza pubblico. Rimangono ovviamente chiuse, come da disposizioni precedenti, tutte le scuole di ogni ordine e grado, pertanto saranno chiuse anche università e asili. Come ovvia conseguenza sono state tagliate anche tutte le gite scolastiche.
Per quanto riguarda gli ospedali e le strutture di pronto soccorso è fatto esplicito divieto agli accompagnatori dei pazienti di rimanere nelle sale d’attesa. Mentre l’acceso di parenti e visitatori nei luoghi di lungo degenza sarà regolato dalle disposizioni delle diverse strutture e azienda sanitarie. La riapertura dei luoghi di culto è subordinata all’adozione delle misure volte ad evitare gli assembramenti di persone.
Infine per chi presenta febbre o sintomi del coronavirus l’ordine è quello di rimanere a casa e mettersi in contatto telefonico con le rispettive aziende sanitarie, uno dei numeri verdi o il proprio medico, i casi già risultati positivi ovviamente dovranno rimanere nelle proprie abitazioni per evitare di contribuire alla diffusione del contagio.