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Coronavirus, sanitari contagiati e manca personale a Medicina, Pneumologia e Geriatria. Il direttore del Santa Chiara chiede aiuto agli altri reparti
Tra gli interventi a fine ottobre anche l'attivazione del "Nucleo supporto covid". Ora si fa sempre più sentire la carenza di organico e il direttore del Santa Chiara, Mario Grattarola, ha deciso di scrivere ai colleghi di vari reparti per in impegno ulteriore a Medicina, Pneumologia e Geriatria

TRENTO. Il coronavirus continua a guadagnare sempre più terreno anche nella rete sanitaria trentina. Se è pur vero che in queste settimane le strutture territoriali dell'Apss sono riuscite a far fronte all'ondata epidemica, dall'altro è innegabile che la pressione inizia a farsi sempre più sentire. I contagi di giorno in giorno aumentano e lo stesso vale per i ricoveri.
Gli ultimi dati arrivati ieri dall'Azienda sanitaria mostravano quasi 240 persone ricoverate con sintomi covid e altri 15 in terapia intensiva (QUI L'ARTICOLO). Il trend di crescita è costante e di certo non terminerà in questi giorni.
Nella rete sanitaria messa in campo in Trentino, come nel resto in Italia, c'è però un punto debole ed è quello, ovvio, rappresentato dal fatto che anche i sanitari si ammalano sia all'interno degli ospedali che all'esterno.
Nei giorni scorsi ildolomiti.it aveva mostrato come nel reparto di Ortopedia fosse stato messo un nastro rosso sul pavimento per separare il reparto Covid da quello ''pulito'', creando la cosiddetta regola delle “due zone” (QUI L'ARTICOLO). Intervento questo che ha fatto nascere anche diversi timori tra dipendenti e cittadini sull'effettiva efficacia contro il contagio.
Un altro campanello d'allarme sulla situazione era arrivato ieri: "L'epidemia è in espansione e siamo preoccupati: sono tantissimi gli operatori positivi: 160 unità del personale sanitario hanno contratto Covid-19" hanno spiegato Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp, Silvano Parzian, Sandro Pilotti e Alfio Traverso del settore sanità nel sindacato di via Degasperi.
Già a fine ottobre i dipendenti dell'Azienda sanitaria avevano ricevuto la comunicazione di riattivazione del cosiddetto “Nucleo Supporto Covid” il gruppo di psicologi clinici e altri professionisti, in stretta collaborazione con le direzioni mediche e delle professioni sanitarie, per offrire un sostegno al carico emotivo e di altre situazioni delicate che in questo momento premono sugli ospedali.
Il supporto psicologico, però, ora non basta o almeno non è l'unica cosa che serve. Chi si ammala difficilmente viene sostituito e purtroppo mancano operatori nei reparti.
La situazione di emergenza richiede uno sforzo straordinario a tal punto che il direttore dell'Ospedale Santa Chiara di Trento, Mario Grattarola, proprio oggi ha mandato un messaggio ai dirigenti dei vari reparti. “Come è noto l'epidemia covid sta evolvendo progressivamente e la pressione sul nostro ospedale è sempre più intensa. In questo momento le aree di maggior sofferenza sono rappresentate dall'Area Medica, Pneumologia e Geriatrica, soprattutto per la carenza di organico”.
Da qui la richiesta “se è possibile prevedere il contributo di qualche collega della vostra Unità Operativa, a sostegno di queste aree, da impegnare sia in area covid che non covid”.