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Sgarbi lancia il Mart post Covid-19: ''Sobrietà? Sono un futurista. Le polemiche? Sono il parafulmine di Fugatti e Bisesti''
Il critico d'arte e presidente del Mart presenta il programma del prossimo triennio 2020-2022 tra Caravaggio, Picasso, Pasolini e Bansky: "Il taglio da 900 mila euro? Spero sia una sospensione altrimenti si ucciderebbe il museo. Risorse più che dimezzate rispetto all'epoca Belli. Le polemiche, anche sul personale? Riguarda la precedente gestione"

TRENTO. Inizia l'era Sgarbi al Mart. Adesso il programma del museo di arte moderna e contemporanea porta la firma del critico d'arte. Una presentazione delle manifestazioni a tutto tondo, che abbraccia anche le ultime polemiche che l'hanno circondato ("Polemiche esterne che riguardano la mia persona per aver espresso dei concetti da uomo libero e da parlamentare"), i risultati fin qui raggiunti ("Tutto quanto avvenuto fin qui ricade sotto la presidenza di Vescovi, iniziative realizzate dal direttore Maraniello") e qualche altro sassolino che viene tolto ("Sono un parafulmine per le opposizioni, ma il presidente Maurizio Fugatti e l'assessore Mirko Bisesti non mi hanno mai difeso").
Il Mart riapre il prossimo 2 giugno e riprende l'attività dalle due mostre lasciate in sospeso a causa dell'emergenza coronavirus, quella sul fotografo Italo Zannier e quella sui cineasti Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, prorogate fino al 23 agosto. Dal 26 giugno via libera anche a due focus tematici: il pittore Ardengo Soffici ("Ho scoperto un suo dipinto a Roncegno Terme") e il rapporto tra fotografia e pittura dell'artista brasiliano Vik Muniz, in quest'ultimo caso si prevedono anche dei site specific in collaborazione con altre realtà del territorio quali Arte Sella.
Un triennio 2020-2022 che mette in dialogo antico e contemporaneo. La prima iniziativa a partire dovrebbe essere tra settembre e ottobre di quest'anno: la mostra dedicata a Caravaggio e Burri con incursioni dell'opera di Cagnaccio di San Pietro e Pasolini. E arriva anche una risposta a Francesco Italia, sindaco di Siracusa, che si è recentemente opposto al prestito de "Il seppellimento di Santa Lucia" in quanto un'attrazione turistica: "A settembre la stagione è finita", evidenzia Sgarbi. Ma sulle pagine de Il Fatto Quotidiano di oggi, martedì 26 maggio, si legge di una certa resistenza a concedere l'opera e la richiesta di Sgarbi sarebbe stata ulteriormente respinta.
Nel 2021 ecco Picasso, De Chirico e Dalì con Raffaello, quindi nel 2022 spazio a Canova e Robert Mapplethorpe. Ci sono poi le sedi distaccate di Casa Depero, Galleria Civica e palazzo delle Albere. Sono previste una serie di opere monografiche tra Renato Zero, David Bowie, Bansky, Klimt e Steve McCurry, quindi Pierpaolo Pasolini per il centenario della nascita, senza dimenticare un progetto dedicato al ciclo dei mesi di Torre Aquila. La mostra che riguarda Fortunato Depero sembra in calendario tra dicembre 2020 e marzo 2021, non dovrebbero mancare poi iniziative collaterali come alcune proiezioni cinematografiche.
Un punto sul Mart che si apre con un lungo intervento per puntualizzare le prese di posizione in questi ultimi mesi di emergenza Covid-19. "Polemiche esterne al museo - commenta Sgarbi - peraltro da molti condivisi sulle limitazioni delle libertà e oggi sembra che un inganno ci sia stato. Compresa quella sul mondo islamico: c'è la sofferenza del rapimento, ma anche la professione di una nuova religione alla quale potrebbe mantenere fede. Le opposizioni qui chiedono le mie dimissioni, forse perché non hanno interlocutori politici e non riesce a trovare altre scuse per attaccare la Lega che governa il Trentino. Questo non mi preoccupa, responsabilità che non mi riguardano".
Capitolo critiche sull'attrattività del museo. "Ogni polemica che sia sorta deve riguardare l'ex presidente Ilaria Vescovi e il direttore Gianfranco Maraniello, quest'ultimo per sua natura è rimasto defilato, abbiamo avuto ottimi rapporti ma il suo contratto scade il 31 maggio, in modo liberatorio per entrambi. Da quel momento comincia la mia responsabilità".
E il numero uno del Mart risponde anche a Paolo Ghezzi (Futura). "Non può esserci un effetto Sgarbi perché le mie responsabilità iniziano da giugno. Ora ci sono delle linee di azione precise che rispecchiano la mia volontà. I progetti di rilancio sono impliciti nella stagione del nuovo presidente". Un attacco a Alex Marini (Movimento 5 stelle): "Non accetto lezioni morali da chi disprezza le istituzioni e le case popolari. Un abusivo, occupa un alloggio Itea riservato a persone con reddito inferiore ai 24 mila euro".
Si parla anche delle risorse. "Non è un taglio ma una sospensione di 900 mila euro, diversamente vorrebbe dire uccidere un Mart. La dotazione del museo nell'epoca Belli era di oltre 4 milioni, quella di Collu a 2 milioni e 644 mila euro, quindi Maraniello a 1 milione e 600 mila. Un investimento dimezzato che crea difficoltà nelle comunicazione, più complicato operare senza soldi ma è stato fatto un buon lavoro. Serve anche l'aiuto di Trentino Marketing".
Si ritorna anche sulla promozione di Diego Ferretti, direttore amministrativo a guida del Mart. "E' un iter da me suggerito, ma anche da Maraniello perché le competenze sono oggi più amministrative". Le polemiche sul personale. "Un'amarezza e anche questa polemica riguarda Vescovi e Maraniello. Il programma attuale è condiviso da Cda, conservatori e curatori".
La richiesta di sobrietà viene rispedita o quasi al mittente. "Sono un futurista, l'arte è scontro e incontro". E legge il manifesto di Filippo Tommasi Marinetti.