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Dall'Upt ultimatum ai Civici di Valduga e porte aperte a Daldoss. Ma Ghezzi presidente non dispiace
Sul Rossi bis scommettono in pochi nel parlamentino convocato per esaminare la situazione politica. A Fravezzi e Passamani il mandato di verificare la possibilità di coinvolgere l'assessore tecnico nella ri-costruzione dell'Upt

TRENTO. Tutti si aspettavano che la riunione del parlamentino dell'Upt che si è svolta ieri sera sciogliesse i nodi sul candidato presidente, ma così non è stato. Prima è necessario chiudere una volta per tutte la partita con i Civici di Valduga: ci stanno o non ci stanno?
Tempo tre-quattro giorni e ci si aspetta una risposta. Una scadenza entro la quale devono dire se sono disponibili ad entrare in un percorso di ricostruzione dell'area centrista della coalizione: l'idea è quella di un 'cantiere' che possa far nascere qualcosa di nuovo da quel che resta dell'Upt.
Che i sindaci Valduga e Oss Emer possano fare il salto all'interno del centrosinistra non ci crede nessuno, ma un riposizionamento potrebbe metterlo in atto Carlo Daldoss e qualche altro amministratore che si porta in dote: questa dovrebbe essere la strategia, che mira anche a rompere il fronte civico, obbligandolo a scegliere da che parte stare.
Daldoss è comunque la chiave, ma non per forza il profilo 'giusto' alla guida della coalizione. Il nome di Paolo Ghezzi, seppur come si è detto sui nomi non si è ragionato, aleggiava nell'aria e da alcuni è stato anche vocato: c'è anche lui da tenere in considerazione, un'alternativa possibile.
Alternativa a Daldoss, sia chiaro, perché Rossi - dalla maggioranza dei componenti dei parlamentino - è già dato per archiviato: con il Rossi bis si perde, dicono in molti, meglio cercare altrove, nomi che possano allargare la coalizione e gli orizzonti.
A Vittorio Fravezzi e Giampiero Passamani il compito di verificare la disponibilità dei Civici e di Daldoss, ma anche quella di proseguire con l'interlocuzione con gli altri partiti della coalizione, tra tutti con il Pd. I Democratici si riuniranno lunedì prossimo, il parlamentino forse già nella prossima settimana.
Nessuno vorrebbe che le rispettive assemblee annunciassero la convergenza su questo o su quel candidato: la proposta dev'essere di coalizione. Un pensiero condiviso, nel parlamentino, anche da Dellai che, seppure sostenga Ghezzi candidato presidente, non ha voluto fare forzature, consapevole che ora la politica deve fare sintesi.
L'ex deputato si è presentato all'assemblea con un'inedita barba lunga modello hipster. Sembra che fino a che la gamba infortunata gli farà male, dopo l'incidente sugli sci, non se la voglia radere. Altri sostengono che il rasoio lo passerà soltanto quando verrà fatto ufficialmente il nome del prossimo candidato presidente.