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L'ex premier Gentiloni a Trento per sostenere Tonini: "Non potete affidare il Trentino a un governo nazional-populista"

Preoccupato per le politiche nazionali che potrebbero minare l'unità dell'Europa: "Una scelta suicida affidarsi a loro perché la vostra autonomia è nata dentro l'Europa unita". Giorgio Tonini: "Salvini non ha nemmeno permesso a Fugatti di mettere il suo nome nel simbolo. Che autonomia sarà se nemmeno il governatore sarà autonomo dal governo nazionale?"

Di Donatello Baldo - 18 ottobre 2018 - 19:43

TRENTO. Non potete affidare questa vostra realtà a chi la vorrebbe omologare ad altre realtà. Non potete affidarla al governo nazional-populista. Non a chi ha detto di voler venire a conquistare il Trentino". Paolo Gentiloni, l'ex premier venuto a Trento per tirare la volata al candidato presidente Giorgio Tonini, ha strappato più di un applauso alla sala della cooperazione piena zeppa di sostenitori.

 

"Noi il Trentino lo abbiamo sempre guardato con ammirazione - ha sottolineato Gentiloni - per la sua bellezza ma anche per la sua autonomia che ha saputo produrre innumerevoli risultati positivi. Un'autonomia che nasce dentro l'Europa unita, la stessa Europa unita che ora ci vede isolati. Ma un Paese più solo - ha osservato l'ex premier - è un Paese meno sicuro".

 

Era inevitabile che Gentiloni parlasse della situazione nazionale, mettendo in rilievo le sue preoccupazioni per le politiche portate aventi dal governo di Lega e 5 Stelle: "Mi chiedo se c'è qualcuno che si rende conto di quello che sta succedendo". Ma l'esponente del Partito democratico interviene anche sulla situazione trentina: "In molti guardano all'esito delle elezioni di domenica prossima".

 

Fa un appello ai moderati, affinché scelgano di sostenere Giorgio Tonini: "Non c'è nulla di moderato nella proposta alternativa perché è una proposta estremista, nazionalista e sovranista". E si appella anche a chi nelle scorse elezioni non ha votato per il centrosinistra. "Agli astenuti, a chi ha dato il proprio voto ai 5 Stelle: ora hanno visto quello che stanno facendo a livello nazionale".

 

"La Costituzione chiede ai rappresentanti delle istituzioni disciplina e onore - ha spiegato Gentiloni alla platea - e Giorgio Tonini ha dalla sua anche la competenza e la serietà. Domenica prossima la posta in gioco è troppo alta e la nostra sfida è in campo. Domenica - ha concluso - potrebbero esserci risultati che contraddicono quelle previsioni che per questo territorio potrebbero essere molto pericolose".

 

Prima dell'intervento di Paolo Gentiloni, introdotto da Paolo Ghezzi di Futura, Vittorio Fravezzi dell'Unione per il Trentino e da Giulia Bergamo del Partito democratico, ha preso la parola il candidato presidente dell'Allenaza democratica e popolare per l'Autonomia. "Ci sono ancora tante ore di lavoro, ci sono ancora tanti indecisi da convincere", ha esordito Giorgio Tonini.

 

"Ma chi è il nostro avversario?". Si è fatto questa domanda Toinini: "E' la Lega di Salvini, non quella di Bossi che parlava di indipendenza e federalismo. E' la Lega nazionalista che vuole fare a botte con l'Europa". Una prospettiva "suicida", spiega Tonini, "perché la nostra autonomia nasce proprio all'interno dell'Europa".

 

Il candidato presidente sottolinea ancora la domanda: "Chi è il nostro avversario?". Non Fugatti, descritto come un esecutore del segretario nazionale Matteo Salvini. "Non c'è nemmeno il suo nome sul simbolo, c'è quello di Salvini. Ed è stato lo stesso Salvini a dire che Fugatti non è Zaia, che il suo nome l'ha potuto mettere nel simbolo". 

 

"Come si fa ad eleggere un presidente che non può trattare alla pari con il governo? Che autonomia è quella con un governatore che in fondo non è autonomo?". Applausi scroscianti, dalla platea dei sostenitori, occupata nelle prime file da molti dei candidati in lista nelle tre formazioni che lo sostengono.

 

"Quando Salvini parla del Trentino sembra che qui ci sia il disastro. Sembra - ha detto il candidato presidente - che ci sia bisogno degli aiuti di veneto e Lombardia". Un attacco all'orgoglio trentino su cui Tonini sembra voler far leva: "Speriamo che domenica i trentini sappiano dare la risposta adeguata a queste affermazioni". E la conclusione che chiede ai sostenitori l'ultimo sforzo: "Al lavoro e alla lotta".

 

 

 

 

 

 

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