
In poche ore 700 firme contro la nuova viabilità: [...]

Provinciali, Marchiori attacca chi dice la sua nel [...]

Dal 2035 stop alla produzione e alla vendita di auto [...]

Crollo del palco per il concerto di Elisa: “Poteva [...]

Ballottaggi, Urzì allontana il Patt dalla destra: ''Solo [...]

Una strada che cambia senso di marcia 4 volte, la [...]

Comunali, vittoria del centrosinistra a Verona: Damiano [...]

Dal passo indietro sulla 'Guerra dell'acqua' allo stop ai [...]

Il militante storico molla la Lega: ''Ho fatto centinaia [...]

Campeggio selvaggio al lago di Tenno, il sindaco: “Gli [...]
Rossi voleva incontrare le forze della coalizione una a una. Coro di no: ''Tutti assieme. E dopo Rossi l'incontro con Ghezzi''
Ieri l'ipotesi di incontri bilaterali non è passata: "Non può atteggiarsi da presidente incaricato". L'incontro con l'intera coalizione martedì, l'incontro con Ghezzi giovedì. Poi l'assemblea del Pd sui nomi (e Gigi Olivieri ha chiesto di portare il governatore in assemblea: un altro no)

TRENTO. I nervi sono talmente tesi nel centrosinistra autonomista che è bastata una telefonata di Ugo Rossi a una delle forze della coalizione per far saltare tutti sulla sedia. Il governatore voleva incontrare i singoli partiti uno ad uno prima del vertice di martedì con la coalizione al completo.
Tutto il giorno è stato un susseguirsi di messaggi, di telefonate, di interpretazioni di tattiche e strategie per non farsi fregare dalla mossa del presidente, per evitare trappole e scansare gli sgambetti. Scottati dalla destrezza di Franco Panizza, che è riuscito in un sol giorno a girare la frittata, obbligando tutti a incontrare Ugo Rossi, si sono agitati tutti quanti.
'Ma come - si sono preoccupati quelli che parteggiano per Ghezzi e quelli che comunque Rossi non lo vogliono - nel documento firmato l'altro giorno è la coalizione che chiede un incontro al presidente, non viceversa". Ma Panizza sa giocare bene le sue carte, e nel patto c'è scritto che "viene incaricato il Presidente Ugo Rossi a tenere un confronto programmatico con i componenti della coalizione".
Quel giorno hanno provato a cambiare la frase, dando più forza e autorevolezza alla coalizione che chiama Rossi per un confronto, come fosse un'audizione, ma il segretario del Patt è stato irremovibile perché, ora si capisce bene, la telefonata di Rossi alle singole forze era già stata ipotizzata.
A pensar male si fa peccato, ma si fa peccato anche a non pesare le parole e a firmare documenti come quello sottoscritto dalla coalizione. Ma questa è un'altra storia. Quella che è andata in scena ieri è stata segnata da un 'correre ai ripari', e forse da un autogol dello stesso Rossi.
Alla fine, nessuno incontrerà nessuno. Non ci sarà il confronto bilaterale partiti-governatore. Rimane fissato il vertice di coalizione con Ugo Rossi, dove si discuterà del programma ma non si deciderà nulla. Poi Pd e Upt si riuniranno in assemblea per far votare i nomi, subito dopo Ferragosto: o Rossi o Ghezzi.
L'invito di Ugo Rossi è stato declinato. "Non può pensare di atteggiarsi come fosse il presidente incaricato - spiegano alcuni che hanno detto no all'incontro - non può incontrarci separatamente. Incontra la coalizione. Punto". E c'era chi pensava anche alle contromosse: "Allora anche Ghezzi dovrebbe iniziare a incontrare le forze della coalizione, e se Rossi incontra tutti, lui dovrebbe fare lo stesso".
Per dire che Rossi e Ghezzi devono essere messi sullo stesso piano, perché ora è lampante che i candidati sono due, alla pari, posti entrambi sui piatti della bilancia, poi sarà estratto l'ago e si vede da che parte pende. Una tesi che le Stelle Alpine non condividono nemmeno un po'. Insomma, su questo ci si è scontrati ieri dalle parti del centrosinistra autonomista.
"Non è possibile però dare di matto soltanto perché il presidente in carica chiede alle forze politiche un incontro", afferma sfinito il segretario del Pd Giuliano Muzio, che ha dovuto gestire la questione e calmare gli animi durante tutta la giornata. "Mi sembra normale che per preparare un incontro sul programma si chieda ai soggetti della coalizione eventuali integrazioni, opinioni, suggerimenti".
Per Muzio "questo avrebbe permesso di costruire al meglio il confronto con la coalizione". Ma per altri "significherebbe che lui è quello che dispone, che convoca, che decide. Lui è uno dei candidati che la coalizione incontra martedì. Allo stesso modo verrà incontrato Paolo Ghezzi".
Ma lo stop a Rossi arriva anche dall'interno del Partito democratico. Venerdì scorso, nel coordinamento del partito, Gigi Olivieri aveva proposto di invitare il governatore in carica direttamente in assemblea. Una proposta che è stata rigettata, un'interferenza in casa d'altri che qualcuno avrebbe vissuto come una 'pressione' sull'esito del voto finale, che dovrà esprimersi anche sul suo nome.
Se Panizza voleva fare forzare la mano, se Rossi intendeva riprendere il timone e mettere in riga tutti, è andata male. Si procede come convenuto: martedì l'incontro con Ugo Rossi e giovedì (pare) quello con Paolo Ghezzi. Poi la sera stessa del giovedì l'assemblea del Pd e il giorno dopo (o il giorno stesso, non è ancora confermato) quella dell'Upt.