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Coronavirus, riaprono le slot machine, Bozzarelli: “L’azzardo non è un gioco, sospendiamo queste attività che soprattutto in questo momento non possono che aumentare le vulnerabilità”
La consigliera comunale mette in guardia sugli effetti della riapertura delle attività legate al gioco d’azzardo: “Non si tratta certo di servizi essenziali, né favoriscono una socializzazione positiva, al contrario alimentano vulnerabilità e fragilità pertanto andrebbero sospese”

TRENTO. In Trentino ogni anno vengono persi al gioco circa 532 milioni, a livello nazionale, nel 2018, la cifra ha raggiunto i 106,8 miliardi di euro, in aumento del 5%. Questo il peso che i vari gratta e vinci, schedine, scommesse e slot machine hanno sulla vita dei trentini, assumendo spesso e volentieri risvolti drammatici perché l’unica certezza è che il banco vince sempre.
Però c’è chi non ci sta, come Elisabetta Bozzarelli, consigliera del Partito Democratico in consiglio comunale a Trento, che ha riportato alla ribalta la questione, soprattutto alla luce del momento di emergenza che stiamo attraversando. Sì perché, come fa sapere la consigliera: “Da alcuni giorni l’Agenzia dogane e monopoli ha comunicato l’apertura dei ‘giochi’ d’azzardo. Ma l’azzardo non è un gioco bensì un male per la nostra società – osserva – ripartire nell’attesa ‘fase 2’ con questa apertura è un pessimo inizio”.
Bozzarelli punta il dito sulla ‘Fase 2’, ovvero quando sarà possibile la riapertura di lotto e superenalotto prima e di slot e scommesse poi, mentre sono già stati aperti (dal 27 aprile) i giochi come Winforlife, 10 & Lotto e assimilabili.
Per scongiurare la riapertura delle sale slot la consigliera ha preparato una mozione: “Da molti anni – ricorda – il comune di Trento ha cercato di limitare, per quanto possibile e consentito dalla legge, e sensibilizzare la popolazione verso la pericolosità del ‘gioco’ d’azzardo”. Ad esempio con iniziative che hanno spinto molti esercizi pubblici a togliere le slot machines dai propri locali.
In sostanza si chiede di proseguire su questa strada per bloccare la riapertura: “Le attività del cosiddetto ‘gioco’ d’azzardo non sono certo essenziali – sottolinea Bozzarelli – né favoriscono quella socializzazione e quell’uscita da casa positiva, tanto attesa, al contrario alimentano vulnerabilità e fragilità”. Alla luce di queste considerazioni si chiede la sospensione “per tutti gli esercizi commerciali” del gioco legato alle slot machine, dei gratta e vinci e simili fino alle scommesse su eventi sportivi e non sportivi. Alla mozione recentemente depositata hanno già aderito Emanuele Lombardo, Alberto Pattini e Paolo Serra.