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Aeroporto Catullo, Fugatti: ''Collegamenti con Trentino? Serve maggior coinvolgimento tra scalo e imprese per sistema treno, aereo e shuttle''
Il consigliere in quota Upt ha chiesto alla Giunta se siano stati fatti concreti passi avanti per sviluppare il progetto di un collegamento funzionale tra il territorio e lo scalo scaligero. In Aula il presidente Fugatti ha parlato di due ipotesi. De Godenz: "La Pat sembra ancora al punto di partenza e non si capisce se ci siano studi veri"

TRENTO. "Sembra di essere ancora al punto di partenza: non si capisce ancora se ci siano studi veri". Così Pietro De Godenz (Upt) in Aula per chiedere aggiornamenti sull'ipotesi di rafforzare i collegamenti tra l'aeroporto Catullo e il Trentino.
Il consigliere in quota Upt ha chiesto alla Giunta se siano stati fatti concreti passi avanti per sviluppare il progetto di un collegamento funzionale tra il territorio e lo scalo scaligero: il tema è se si prevede la realizzazione di una apposita linea ferroviaria oppure la modifica di quella attuale, e di una stazione dedicata, o se la Provincia intende insistere, in alternativa, per la realizzazione di un collegamento tramite treno o metro di superficie tra l'aeroporto e la stazione Dossobuono sulla linea Verona-Mantova-Modena.
Già da tempo la Provincia di Trento si è impegnata in accordi di partnership con l'aeroporto scaligero. All'arrivo a Verona, i viaggiatori si trovano di fronte alla scritta “Trentino-Gateway to the Dolomites”, a testimonianza di quell'impegno preso dalle due parti in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, e, più in generale, della promozione turistica del territorio, recentemente è stato aperto anche un ristorante che promuove anche prodotti del territorio.
Nel corso degli anni si sono susseguite una serie di proposte e le iniziative per chiedere un miglior collegamento fra l’aeroporto e Trento, in tempi non sospetti era stato il consigliere Filippo Degasperi a far approvare un ordine del giorno che impegnava la Giunta a valutare l’estensione di una tratta ferroviaria fino a Dossobuono (stazione a pochi minuti dagli imbarchi).
A riprendere l'avanzamento delle ipotesi di collegamento è stato il consigliere provinciale in quota Upt. Il presidente Maurizio Fugatti ha ricordato che nel giugno 2019 si registravano in media circa 60 voli tra arrivi e partenze (30 e 30). La clientela che arriva al Catullo necessiterebbe di treni dedicati o di Frecce.
Il presidente ha presentato le due ipotesi di intervento che si potrebbero prendere in considerazione. "La prima ipotesi di collegamento Catullo-Dossobuono - dice Fugatti - prevede un’opera da realizzare in territorio veneto, tipo scala mobile o altro per coprire la distanza di circa 1 chilometro tra aeroporto e stazione. L’opera consentirebbe nel periodo delle Olimpiadi (e eventualmente anche poi in periodo di afflusso turistico) di potenziare il servizio ferroviario tra Dossobuono e la nostra Regione, con collegamenti ad hoc".
La seconda ipotesi riguarda il collegamento Catullo – Stazione di Porta Nuova tipo people move o tram. "L’opera in vista del periodo delle Olimpiadi invernali del 2026 – conclude Fugatti – consentirebbe di sviluppare il servizio ferroviario tra Dossobuono e la nostra Regione. In ogni caso la soluzione ideale, che si potrà adottare solo con una forte concertazione tra Catullo e imprese, dovrebbe consistere in un sistema di prenotazione integrato che comprenda treno, aereo e shuttle già esistente e da potenziare, eventualmente implementato da una convenzione con taxi".
Non è apparso convinto il consigliere provinciale dell'Upt. "La risposta del presidente sembra evidenziare che siamo ancora al punto di partenza e non si capisce se ci siano studi veri. Il sistema shuttle può essere incrementato ma non è certo questa la soluzione definitiva che chiedono gli operatori del Trentino. La loro proposta è piuttosto di un chilometro di metropolitana che colleghi il Catullo con la stazione di Dossobuono da cui transitano anche le Frecce dirette a Milano. Indubbiamente servirebbero anche treni dedicati, ma sull’ipotesi metropolitana la Provincia dovrebbe convincere sia gli interlocutori veronesi che quelli romani".