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Aeroporto Catullo, Degasperi all'attacco: ''Il Trentino ha bisogno di altro, soprattutto di turisti internazionali. La Provincia non riesce a imporsi?''

Gli aeroporti del Nord Italia sono cresciuti molto più della media nazionale che si attesta intorno al 5%. In particolare Catullo ha avuto una crescita del 7,7% per 113.741 passeggeri in più. Degasperi: "Non basta. Verona sta diventando una succursale di Venezia e non riescono fare il collegamento tra Trento e Dossobuono, già pronto a costo zero". E l'ordine del giorno è stato approvato oltre un mese fa

Di Luca Andreazza - 01 settembre 2019 - 18:42

TRENTO. "Il Trentino ha bisogno di altro, soprattutto necessita di turisti internazionali", queste le parole di Filippo Degasperi, consigliere provinciale del Movimento 5 stelle, che entra nel merito delle strategie del gruppo Save per rilanciare l'aeroporto Catullo (Qui articolo). "Sono già trascorsi 5 anni dall'ingresso di Save nella compagine societaria aeroportuale - aggiunge il pentastellato - ma siamo messi molto peggio di come siamo partiti: niente investimenti e forte ridimensionamento dello scalo, ma soprattutto il fallimento dell'hub bresciano che pesa per oltre 8 milioni di euro di perdite all'anno. Possibile che la Provincia non riesca a imporsi?".

 

Il gruppo Save aveva ereditato una situazione particolarmente complicata dopo cinque anni, tra il 2010 e il 2014, davvero difficili60 milioni di perdita e un calo del 26% dei passeggeri (Qui articolo). Poi è arrivato il gruppo Save a sistemare il bilancio e portare slancio, senza dimenticare che il Catullo è entrato a far parte del nuovo Polo aeroportuale del Nord Est-VeneziaTreviso e Verona-Brescia.

 

"Sembra però - prosegue Degasperi - che lavorano da mesi per trovare una soluzione per portare altri capitali freschi nel Catullo e portare avanti qualche investimento. Ma non doveva essere Save a portare a quei capitali per fare gli investimenti? Solo parole e annunci. Anche il progetto 'Romeo', atteso ormai dal 2012 a detta degli esperti non serve più in quanto diventato obsoleto. Inoltre non potrebbe essere nemmeno realizzato senza una chiusura parziale dell'aeroporto e questo comporta grandi penalizzazioni". 

 

Un aeroporto che ha sempre riscosso grande interesse in provincia (Qui articolo), non sono mancati gli investimenti trentini nel gateway, che oggi punta anche sulla pubblicità del Trentino e ragiona a investimenti per migliorare la raggiungibilità delle località turistiche, soprattutto in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026

 

A inizio anno, il Movimento 5 Stelle in consiglio provinciale a Trento aveva, inoltre, portato una mozione per realizzare un collegamento diretto con l'aeroporto di Verona via treno. L'idea è quella di prolungare la linea che oggi arriva ad Ala, fino a Dossobuono. Da lì in poi basterà 1 chilometro di navetta per arrivare all'aeroporto (Qui articolo).

 

"Ma non si riesce nemmeno ad attivare questo collegamento ferroviario - evidenzia il consigliere provinciale - che è lì pronto per essere messo in funzione. Pensano invece alla tratta su treno tra l'aeroporto e la stazione Porta Nuova a Verona. Oltre a costare una piccola fortuna, sarebbe uno spreco alla luce dello stato in cui versa lo scalo veronese. Collegare Dossobuono e Trento sarebbe una soluzione importante a costo quasi zero, ma ancora non viene completato il piano, già ipotizzato nel 2013". 

 

Ordine del giorno per il collegamento ferroviario tra il Trentino e lo scalo veronese approvato il 25 luglio scorso in sede di assestamento di bilancio. Un andamento non soddisfacente, già messo in luce, anche nel recente passato. "La situazione - evidenzia il pentastellato - è anche la conseguenza delle scelte sulla mobilità operate nel passato, compreso la scarsa cura dimostrata dalla Provincia per un'infrastruttura di cui indica il vicepresidente e di cui, tramite Aerogest, detiene una quota consistente. Verona rimane il punto di arrivo più vicino e comodo per il Trentino, ma un aeroporto per essere a servizio di un territorio ha bisogno di collegamenti pubblici. Il Trentino non gode di questi benefici e il turista ha poche e difficili alternative per raggiungerlo: il mezzo privato individuale diventa quasi sempre insostituibile per chi vuole raggiungere il nostro territorio, come anche per il residente che voglia connettersi con un hub nazionale o internazionale".

 

Gli aeroporti del Nord Italia sono cresciuti molto più della media nazionale che si attesta intorno al 5%. In particolare Catullo ha avuto una crescita del 7,7% per 113.741 passeggeri in più. "Questo - commenta Degasperi - significa circa 600 passeggeri al giorno di incremento. Non è, però, un risultato lusinghiero: solamente 39 mila passeggeri dei 113.741 sono internazionali, +200 persone al giorno".

 

Insomma, non basta. "Il territorio - dice il consigliere provinciale del Movimento 5 stelle - ha bisogno di ben altro e soprattutto di turisti internazionali. Non solo, Verona ha fatto segnare un -7.1% nel settore merci per il primo semestre 2019, mentre i dati per Brescia sono impietosi e non lasciano spazio a commenti: appena 5 mila passeggeri trasportati in 6 mesi. Il resto del Nord Italia non è rimasto a guardare: Bologna ha registrato un +10,3% con il traffico internazionale a +13%, Bergamo cresce del +5,1% con un incremento di oltre 600 mila passeggeri, 350 mila dei quali internazionali. Gli altri scali invece sono cresciuti bene come Venezia a +6,5% e Milano Malpensa a +10%: aeroporti con oltre 10 milioni di passeggeri e livelli incrementali di traffico internazionale importante (Milano Malpensa +7,8% e Venezia +6,6%) e non paragonabili allo scalo veronese".

 

Nel mirino anche la tipologia di compagnie aeree. "E' evidente che il Catullo cresce - conclude Degasperi - ma si tratta di traffico domestico low cost. Gli altri aeroporti vanno meglio, soprattutto nella componente internazionale. Ora chiediamo ai soci, come la componente trentina che pesa molto nell'azionariato del Catullo cosa sta succedendo. Il Trentino sembra non sia d'accordo su niente con Save e possibile che non riesca a liberarsi di un socio scomodo e di un partner industriale che riduce il Catullo a una succursale di Venezia?".

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