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Guerra Ucraina, ''C'era ambiguità: nessuna ragione può giustificare l'attacco'', la maggioranza blocca la mozione del centrodestra che condanna l'invasione russa
Una bocciatura di anticipare la votazione della mozione criticata e contestata da Lega, Fratelli d'Italia e Trento Unita ma Ianeselli: "Una mozione deve essere priva di ambiguità: non solo nel testo ma anche nelle motivazioni di chi la sostiene e le posizioni della minoranza partivano da premesse diverse"

TRENTO. "Qualsiasi mozione contro la guerra deve essere priva di ambiguità per quanto riguarda le responsabilità del conflitto". Questo il commento di Franco Ianeselli, sindaco di Trento, sulla mozione presentata dalle minoranze in Consiglio comunale e bocciata dalla maggioranza. "Invece le posizioni espresse da alcuni esponenti dell'opposizione sono partite da premesse diverse".
Questa sera, martedì 22 marzo, il centrodestra ha chiesto di anticipare la trattazione di una mozione, depositata il 28 febbraio scorso, per condannare l'invasione della Russia in Ucraina. Ma la proposta è stata bloccata dalla maggioranza. "Nella commissione capigruppo - spiega Ianeselli - abbiamo purtroppo verificato che le posizioni espresse da alcuni esponenti della minoranza partivano da premesse diverse da quelle delle forze di maggioranza. Premesse che sono così riassumibili: in questo conflitto c'è un aggressore e un aggredito, c'è chi bombarda e chi muore sotto le bombe. Nessuna ragione geopolitica può giustificare l'attacco russo o attenuare le responsabilità del regime autoritario di Putin".
Una bocciatura di anticipare la votazione della mozione criticata e contestata da Lega, Fratelli d'Italia e Trento Unita ma a bloccare i lavori è stata l'uscita dell'ex candidato sindaco, Andrea Merler, che ha affermato che l'Ucraina se l'è in qualche modo cercata.
"Una mozione deve essere priva di ambiguità. Non solo nel testo ma anche nelle motivazioni di chi la sostiene. Da qui, da queste convinzioni, l'impossibilità di unirci a una condanna che non riconosca pienamente le ragioni del popolo ucraino. Che è la vittima di questa guerra come le immagini del conflitto ci ricordano ogni giorno", conclude Ianeselli.