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Claudio Cia fa i conti in tasca al deputato grillino Riccardo Fraccaro: "Fa la morale a tutti ma si prende 7 mila euro al mese di rimborsi"
Il consigliere provinciale di Agire accusa i 5 Stelle: "Siete farisei". Accusa Riccardo Fraccaro: "Nel corso del 2016 non si è mai tirato indietro quanto a spese, rinuncia a parte dell'indennità ma i rimborsi li intasca tutti"

TRENTO. "Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle hanno portato nel panorama politico italiano principi nuovi e vicini a quanto i cittadini si attendono dai loro rappresentanti". Inizia così la considerazione del consigliere provinciale Claudio Cia sulla moralità grillina. Ma è un incipit che inganna, perché il seguito del suo intervento è un vero e proprio attacco che colpisce anche il deputato trentino Riccardo Fraccaro.
"Con il passare del tempo - afferma infatti Claudio Cia - non si può non notare che almeno qualcuno di questi principi sia finito nel cassetto con l’accordo del 'capo politico' e la sostanziale connivenza dei sostenitori del Movimento. Catapultati in Parlamento - continua Cia - i grillini hanno subito avviato l’operazione trasparenza, mostrando meritoriamente agli italiani quanto ogni parlamentare costa al cittadino. Ci si sarebbe attesi però che anche un altro dei principi cardine del Movimento trovasse puntuale applicazione".
"Mi riferisco - spiega il consigliere - al principio di sobrietà. Da sempre i grillini pontificano contro i costi della politica e i privilegi della casta. Peccato che alla prova dei fatti oggi la loro situazione non si discosti molto da quella dei loro colleghi tanto vituperati".
Claudio Cia mette le mani nelle tasche di deputati e senatori, anche pentastellati, e descrive la situazione: "Il costo maggiore di un deputato o di un senatore non è rappresentato dalle indennità, bensì dai rimborsi spesa forfettari esentasse. L’indennità, pur consistente, si aggira attorno ai 5.000 euro mensili ma i rimborsi spesa la superano del doppio".
Grazie alla trasparenza applicata dai rappresentanti del M5s, sul sito tirendiconto.it possiamo verificare quanto l’altro principio, quello della sobrietà sia rimasto lettera morta. I parlamentari del M5s restituiscono mensilmente una quota dell’indennità che si aggira attorno ai 1600 euro. Sono molto più restii a rinunciare ai rimborsi spesa. Spendere 6-7mila euro (oltre all’indennità) in un mese sembrerebbe complicato a tutti gli italiani - spiega il consigliere di Agire - ma è invece la norma per gli eletti del M5s. Addirittura c’è chi supera tranquillamente anche i 10mila euro".
E qui parte l'attacco al deputato grillino Fraccaro, "sempre pronto a fustigare i suoi colleghi che (come lui) matureranno il vitalizio a partire dal prossimo autunno", afferma Cia. Fraccaro, secondo il consigliere, "nel corso del 2016 non si è mai tirato indietro quanto a spese".
"Le ultime rendicontazioni - scrive l'esponente di Agire - risalgono a quasi sei mesi fa. Per fare qualche esempio concreto, in ottobre (oltre all’indennità da 3.300 euro) si è trattenuto per rimborsi 4.250,19 euro. Sembrano già tanti - afferma - ma in settembre è riuscito a fare meglio, mettendo a carico degli italiani spese per 6.134,40 euro, raggiungendo in luglio la cifra record di 7.221,19 euro".
"In Trentino i grillini si scandalizzano (giustamente) per chi tra i consiglieri provinciali spende 7.000 euro in un anno. Affetti evidentemente da strabismo non si accorgono che il loro rappresentante a Roma 7.000 euro riesce a spenderli in un mese. Si lamentano (giustamente) che qualche consigliere regionale si fa rimborsare il tragitto casa-lavoro. Non dicono nulla invece in merito al fatto che i loro rappresentanti al contrario dei normali lavoratori, viaggiano gratis (ovvero a carico del bilancio pubblico) da casa a Roma e dalle finanze pubbliche si fanno rimborsare anche l’affitto di casa".
La conclusione è evangelica: "I templi sono notoriamente affollati. Purtroppo, come sempre, a farla da padroni sono i farisei".