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Riconosciuto da un bottone e dal proiettile che l’ha ucciso (FOTO), il soldato della Grande Guerra tumulato nel cimitero austro-ungarico di Monte Civerone

Tra i resti dello scheletro del soldato austro-ungarico sono stati rinvenuti un proiettile di fucile e un bottone di una divisa spezzato da un colpo d’arma da fuoco. Ecco come è stato possibile provare a ricostruire la storia del militare caduto durante la Prima guerra mondiale

Di Tiziano Grottolo - 20 settembre 2021 - 20:39

CASTELNUOVO. I resti del soldato della Grande guerra vennero riportati alla luce dalla devastazione portata dalla tempesta Vaia. Lo schianto di alcuni alberi infatti aveva smosso il terreno permettendo ai forestali della stazione di Borgo Valsugana, impegnati in un sopralluogo nella zona del Monte Civerone, di rinvenire le spoglie di un soldato. Una delle tante vittime della Prima guerra mondiale delle quali spesso è impossibile stabilire l’appartenenza.

 

Non questa volta però. Gli stessi forestali infatti, setacciando il terreno circostante, raccolsero diversi reperti alcuni dei quali sono stati determinanti per poter accertare, se non l’identità, almeno l’appartenenza del soldato. In particolare sul corpo dell’uomo è stato rinvenuto un proiettile di fabbricazione italiana, con ogni probabilità lo stesso che ne provocò la morte perché i forestali hanno recuperarono anche un bottone, della divisa austro-ungarica, scheggiato dal colpo d’arma da fuoco.

 

È da questi elementi che è partita l’indagine di Luca Girotto, dirigente medico appassionato di storia con all’attivo numerose pubblicazioni sul tema della Grande guerra. “Con le informazioni in nostro possesso possiamo tentare di risalire al reparto di cui faceva parte il soldato austro-ungarico”.

 


 

Come spiega Girotto, il luogo del ritrovamento, la punta ovest del Monte Civerone, e le cause della morte offrono delle indicazioni abbastanza precise. “L’unico combattimento di fanterie che abbia coinvolto la cresta ovest di monte Civerone risale al 25 maggio 1916”. Le postazioni italiane sul Civerone furono assalite da quattro battaglioni austro-ungarici. “Al Primo battaglione del 51esimo fanteria venne dato il compito di attaccare lungo la cresta che da Olle sale verso la cima per conquistarla”. Ed è proprio in quella zona che sono stati rinvenuti i resti della salma. “Per deduzione possiamo ipotizzare che il soldato, posto che egli sia effettivamente caduto per fuoco di fucileria, sia morto in questo contesto; detto questo, sappiamo che gli uomini del reparto venivano reclutati in Transilvania, al tempo parte dell’Impero austro-ungarico, oggi Romania”.

 


 

Gli scontri del maggio 1916 si inseriscono nel contesto dell’Offensiva di primavera (in Italia impropriamente nota come Strafexpedition). “L’obiettivo principale dell’offensiva austro-ungarica era l’Altopiano dei Sette Comuni – sottolinea Girotto – mentre in Valsugana vennero condotte delle azioni di disturbo per trattenere i reparti italiani e non farli confluire sul fronte principale. Il comando austriaco progettò due attacchi: quello della zona di monte Colo, a nord di Roncegno, si rivelò un disastro ma l’attacco contro le linee italiane in Val di Sella portò al collasso delle difese italiane, determinando l’abbandono della linea difensiva di fondovalle e permettendo l’investimento di Monte Civerone, fino ad allora appostamento d’artiglieria”.

 


 

L’apice dello scontro venne raggiunto fra il 25 e il 26 maggio 1916 e forse è proprio in questo frangente che il soldato ignoto trovò la morte. “Attaccando la cima da tre lati gli austro-ungarici riuscirono a impadronirsene dopo una dura battaglia. Le truppe italiane furono costrette a ripiegare e Monte Civerone divenne il caposaldo meridionale delle difese austriache in Valsugana”. Gli italiani tentarono diverse volte di riconquistare la vetta tanto che le trincee dei due schieramenti arrivarono a pochi metri di distanza. “Praticamente i soldati potevano parlarsi – conclude Girotto – da quanto sappiamo si arrivò a un tacito accordo per cercare di limitare gli scontri”.

 

Per sua sfortuna il soldato rinvenuto dai forestali non poté approfittare di questa soluzione di buon senso. Oggi però, a oltre cent’anni di distanza, il militare ha trovato finalmente pace. Nei giorni scorsi, la salma è stata tumulata dopo una solenne cerimonia nel cimitero austro-ungarico che si trova proprio sui prati di Monte Civerone. Per una coincidenza infatti la zona dove sono stati rinvenuti i resti del soldato sconosciuto dista solo un paio di centinaia di metri dal luogo scelto per commemorare i commilitoni caduti durante la Prima guerra mondiale.

 

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