Roberto De Laurentis scende in campo ufficialmente per la presidenza della Figc trentina: 'Urge un immediato rinnovamento. Non contano le poltrone, ma le società'
Il massimo dirigente dell'Arco1895 sarà il competitor dell'avvocato Stefano Grassi per il ruolo di numero uno di via Trener. E la pattuglia degli attuali consiglieri schierati a favore dell'ex presidente dell'Associazione Artigiani del Trentino potrebbe aumentare. Intanto è partita la caccia alle 50 nomination per concorrere alla presidenza

TRENTO. Ad ufficializzare la sua discesa in campo per concorrere alla presenza del Comitato Provinciale Autonomo di Trento della Figc è lui stesso. Roberto De Laurentis, presidente dell'Arco 1895 dal 2010 e, in precedenza, massimo dirigente della Stivo dal 1996 al 2001, ha detto sì alla proposta avanzatagli da due membri del Consiglio Direttivo del Cpa di Trento e la campagna elettorale è da considerarsi ufficialmente aperta, a meno di un mese dall'Assemblea Elettiva, in programma il 17 aprile all'Auditorium "Santa Chiara" di Trento.
L'ex numero uno dell'Associazione Artigiani del Trentino dovrà ora raccogliere le 50 nomination previste dall'attuale normativa per presentare ufficialmente la propria candidatura e identico percorso dovrà compiere anche Stefano Grassi, candidato "di bandiera" dell'attuale Consiglio Direttivo, del quale l'avvocato trentino fa parte dal 2009.
Se la raccolta delle firme a favore di Grassi sembra già a buon punto, impossibile - al momento - fare una stima dei sodalizi pronti a supportare la candidatura di De Laurentis, la cui candidatura è stata ufficializzata negli ultimissimi giorni. Di sicuro due degli attuali consiglieri, Ida Micheletti e Renzo Rosà, appoggiano in pieno l'attuale presidente dell'Arco 1895 e, anzi, non soddisfatti della scelta di Grassi dal parte del Consiglio Direttivo, entrambi si sono impegnati in prima persona per individuare un candidato alternativo. E, notizia dell'ultima ora, gli equilibri all'interno della dirigenza della Figc trentina potrebbero mutare ulteriormente, perché un terzo consigliere sarebbe in procinto di passare dal "fronte Grassi" al "fronte De Laurentis"
De Laurentis, la domanda viene spontanea: chi glielo fa fare?
L'amore per questo sport che, per me, è sempre stato e resta il più bello del mondo, la certezza che sia arrivato il momento di rinnovare e, soprattutto, la voglia di essere in prima linea in un momento così difficile per il calcio dilettantistico. Le beghe di palazzo non possono essere l'oggetto di tutte le discussioni, come invece sta accadendo in questo giorni: bisogna rimettere al centro del progetto e di tutti i pensieri le società. Che stanno attraverando un momento terribile e il futuro sarà ancora più complicato e ricco di dubbi.
Ci racconta come è nata l'idea di candidarsi?
Non voglio entrare nel merito di dinamiche che non mi riguardano direttamente (leggasi la spaccatura totale all'interno del Consiglio Direttivo del Cpa di Trento, ndr), ma l'idea è nata dopo che due degli attuali membri del Consiglio Direttivo mi hanno coinvolto e chiesto la disponibilità per ricoprire tale ruolo. Ci ho riflettuto, ne ho parlato con persone che hanno competenze in materia e delle quali mi fido e, alla fine, ho deciso d'accettare, convinto - lo ribadisco - che dopo 24 anni di ottima guida da parte di Ettore Pellizzari, verso il quale ho grande stima e con cui mi lega un'amicizia personale, sia necessario un cambiamento. Un "altro" Pellizzari non c'è e, allora, bisogna voltare pagina, mettendo a capo del Comitato una figura forte. E io, con la massima umiltà, mi ritengo una persona forte, in grado di prendere decisioni e, soprattutto, ben conscio di quelle che siano le esigenze, i bisogni e allo stesso tempo le difficoltà che le società deà territorio devono affrontare.
Lei aveva sostenuto e votato il presidente Pellizzari in occasione delle ultime elezioni. Adesso, però, non si sente di sostenere Grassi, individuato come successore dell'attuale vicepresidente vicario della Lega Nazionale Dilettanti.
Individuato da chi? Dal Consiglio Direttivo o dalle società? Certo che ho sostenuto Pellizzari e appoggiato il suo programma e oggi rifarei la stessa scelta, ma il discorso si ferma lì. Un conto era il nostro ex presidente, che oggi ricopre un ruolo molto più importante, e un conto è un Consigliere che è stato "destinato" ad un ruolo così importante dai suoi colleghi. Credo sia assolutamente doveroso dare la possibilità alle società di esprimersi nuovamente, anche se l'ultima sessione elettoriale è storia recente. A tal proposito perché, visto il periodo che stiamo attraversando, non aprire al voto telematico? Sarebbe un modo concreto per andare incontro alle esigenze delle società, senza costringere i presidenti o i loro delegati a spostarsi. In America viene utilizzato nelle elezioni politiche presidenziali e non possiamo usarlo noi per eleggere il presidente della Figc locale?
È partita la caccia alle 50 firme per accedere alla competizione diretta? Lei parla di rinnovamento, ma nello specifico?
Il percorso è iniziato, anche perché vi sono dei tempi burocratici da rispettare. Per quanto riguarda il rinnovamento lo intendo a livello generale, in primis nel rapporto con le società, soprattutto in un periodo come quello attuale. La ripresa post Covid sarà un momento difficilissimo e, prima dei programmi e dei proclami, dobbiamo chiederci "come faremo a far tornare in campo i settori giovanili e i bambini?" Sino a questo momento si è parlato solamente dei campionati maggiori. Sono convinto che il Comitato abbia bisogno di una figura forte, in grado di prendere decisioni - anche scomode - e metterci la faccia anche nelle situazioni più complicate. La situazione che abbiamo vissuto recentemente in occasione del "tira e molla" sulla ripresa dell'Eccellenza è stata pessima e chi si è trovato in mezzo sono state le società. E poi, non meno importanti, sono gli aspetti legati allo snellimento della burocrazia, al sostegno ai progetti scolastici e al settore femminile, la cui attività va sostenuta e incentivata più di quanto si è fatto sino ad ora.