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Coronavirus, l'Altopiano di Pinè verso l'uscita dalla “zona rossa”. Il sindaco di Bedollo Fantini: “Da lunedì prossimo l'ordinanza potrebbe non essere rinnovata”
Nella mattinata di giovedì 26 novembre si è tenuto un incontro tra il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e i sindaci dei due Comuni dell'Altopiano di Pinè (entrambi "zona rossa") Francesco Fantini e Alessandro Santuari. Il primo cittadino di Bedollo: "Abbiamo ottenuto conferma che se entro lunedì la situazione si stabilizza al di sotto del 3% dei positivi, l'ordinanza di zona rossa non verrà rinnovata"

BEDOLLO. In un quadro provinciale caratterizzato da numeri piuttosto allarmanti ma dalla permanenza del Trentino in “zona gialla” (con tanto di esultanza del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che alla notizia ha commentato "ghe l'avem fata"), la situazione dei tre Comuni di Castel Tesino, Baselga di Pinè e Bedollo continua a rappresentare un'eccezione. Solamente in questi territori comunali, infatti, vigono misure restrittive che ne fanno vere e proprio “zone rosse”. Ma la situazione pare destinata a cambiare.
“Incontro positivo questa mattina con il presidente Fugatti e i due Sindaci dell'Altopiano di Pinè – ha scritto in un post su facebook il primo cittadino di Bedollo Francesco Fantini – sulla situazione Covid-19 abbiamo condiviso l'evoluzione dei dati di questi giorni e abbiamo ottenuto conferma che se entro lunedì la situazione si STABILIZZA al di sotto del 3% dei positivi, l'ordinanza di zona rossa NON verrà rinnovata”.
“Ho rinnovato le mie valutazioni sul fatto che a pesare in maniera importante sui dati di positività è in realtà l'importante componente di pendolarismo piuttosto che le attività interne alla nostra comunità – ha proseguito Fantini – ho ricordato la necessità di tenere più sotto controllo le aree in quota atte alla partenza per le escursioni in montagna, quali zona Passo Redebus e Stramaiolo. Importante tema che ci sta a cuore riguarda i ristori delle attività colpite. Il Presidente si sta impegnando affinché la zona rossa venga trattata dalla stato esattamente come tutte le zone rosse nazionali; la Provincia di Trento aggiungerà poi una quota ulteriore di ristoro”.
Rispetto a quest'ultimo aspetto, lo stesso Fugatti ha voluto rassicurare i sindaci dell'Altopiano, spiegando come la richiesta di ristori alle attività economiche per i tre Comuni trentini sottoposti a “zona rossa” sia stata già avanzata all'esecutivo. “Non credo che il governo possa respingere questa richiesta che mi pare di assoluto buon senso, in ogni caso, già venerdì adotteremo una delibera con cui prevediamo dei 'ristori' aggiuntivi per tutte le attività che in questi territori hanno dovuto chiudere”.
Ma qual è attualmente la situazione contagi nei due Comuni dell'Altopiano? Secondo quanto comunicato dai due sindaci, Francesco Fantini e Alessandro Santuari, la situazione contagio vede al 25 novembre rispettivamente 48 casi a Bedollo e 140 a Baselga, su una popolazione totale di 1476 residenti nel primo caso e 5076 nel secondo. Nella giornata di mercoledì 25 novembre, i nuovi casi di positività registrati sono 35 da tampone rapido e 13 da tampone molecolare a Bedollo e 45 da tampone molecolare e 95 da tampone rapido a Baselga.
Attualmente, la percentuale di positivi complessivi rispetto alla popolazione si pone quindi al di sopra del 3% nel caso di Bedollo, e al di sotto nel caso di Baselga, con rispettivamente un 3,2% nel primo caso e un 2,8% nel secondo. “I valori si mantengono sotto la soglia – ha scritto il sindaco di Baselga Santuari – è importante NON DIMINUIRE LE ATTENZIONI!”.
Secondo quanto stabilito dalla Provincia di Trento, nel disporre l'istituzione di “zone rosse” risulta decisivo il superamento della soglia di contagio del 3% sul totale della popolazione. Nello stabilire tale provvedimento, contano anche i tamponi rapidi, mentre rimangono esclusi i casi registrati nelle case di riposo.
Usati per istituire le “zone rosse”, i tamponi rapidi non vengono tuttavia comunicati dalla Provincia, creando un vero e proprio paradosso. Un paradosso da cui Bedollo e Baselga aspirano ad uscire il prima possibile, raggiungendo tutti gli altri Comuni e “riconquistandosi” così le libertà sottoposte a restrizioni stringenti.
In altri Comuni, come ad esempio quello di Grigno, si sta intanto pensando all'adozione di misure analoghe all'Adige, dove oltre metà della popolazione è stata sottoposta ad uno screening di massa. “Siamo pronti a fare il tampone a tutti gli abitanti”, ha annunciato il sindaco Claudio Voltolini. Nei giorni scorsi, la proposta di alcuni Comuni di sottoporre la popolazione a test di massa è stata accolta con freddezza dalla Provincia.