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Coronavirus, lunghe code per gli impianti in Val di Fassa: in azione gli agenti per controllare l'uso della mascherina e il rispetto del distanziamento

Dopo gli articoli de ilDolomiti sul fiume di turisti e le lunghe code in Val di Fassa, le autorità locali hanno deciso di disporre le forze dell'ordine per garantire che tutte le persone in fila rispettino le distanze e indossino la mascherina

Di Lucia Brunello - 21 agosto 2020 - 05:01

VAL DI FASSA. Dopo gli articoli degli scorsi giorni in cui ilDolomiti ha puntato i riflettori su quella che è l'enorme affluenza di turisti in Val di Fassa di queste settimane (come le code infinite a Campitello di Fassa per le navette che portano in Val Duron), ora le autorità della valle hanno scelto di correre ai ripari mettendo numerosi vigili a controllare che le persone in coda rispettino il distanziamento e, soprattutto, indossino la mascherina.

 

Lo aveva anticipato Gianluca Ruggierocomandante della polizia locale val di Fassa, che aveva detto che da oggi, 20 agosto 2020, si sarebbe fatto un "potenziamento dell'organico per gestire le lunghe file di persone".

 

Fortunatamente si è trattato di un "detto fatto", visto che le immagini di code fuori dagli impianti di risalita di tutta la valle (in fondo all'articolo le foto) sono davvero impressionanti (seppur non rappresentino un'assoluta novità, visto il periodo di altissima stagione e trattandosi di siti altamente turistici).

 

Da oggi sono quindi stati attivati controlli molto scrupolosi da parte delle forze dell'ordine, anche con l'aiuto degli impiantisti e dei loro collaboratori, come ci viene riferito dalle autorità. La prima risposta da parte dei turisti sembra essere stata assolutamente positiva: molta la disponibilità e la diligenza nell'indossare la mascherina nonostante il gran caldo e ci si trovi all'aperto. A prova di questo, il fatto che non ci sia stato bisogno di fare alcuna sanzione.

 

La necessità di controlli più serrati appare evidente da queste fotografie. Sebbene ci si trovi all'aperto, queste persone si trovano a dover rimanere in coda e quindi vicine per molto tempo, qualche turista ha parlato addirittura di ore. A rafforzare la convinzione che si debba tenere alto il livello di precauzione sono i dati che ci arrivano ogni giorno che evidenziano un costante aumento di contagi per coronavirus. 

 

Qui ci troviamo sul Passo Sella, alla partenza della bidonvia che porta al rifugio Demetz.

Qui invece le clamorose immagini che ritraggono il serpente di persone in fila sia a valle che a monte della funivia del Sass Pordoi.

Insomma, nulla di troppo nuovo ma di certo un po' allarmante. Ricordiamo inoltre in questi giorni le lunghe code alla partenza impianti e per prendere le navette anche sull'Alpe di Siusi (Qui video). Anche in questo caso poche mascherine e distanziamento praticamente assente. Stesso copione visto al lago di Braies (Qui articolo) e quello di Sorapiss nel bellunese. E ancora il Sass de Stria: un lunghissimo serpentone di persone che risale le trincee (Qui articolo). 

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