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Coronavirus, numeri vertiginosi in Veneto. 2537 nuovi contagi e 11 decessi, ci si avvicina alla fase 3. E Crisanti lascia il Veneto per lo Spallanzani
Sono 2537 i nuovi contagi da Coronavirus in Veneto nelle ultime 24 ore. Ben 11 i nuovi decessi. E mentre la regione si appresta a entrare nella "fase gialla" (la terza) del piano sanitario regionale, il direttore del Dipartimento di virologia di Padova Andrea Crisanti decide di lasciare il Veneto in direzione Spallanzani

BELLUNO. Numeri vertiginosi e un “traguardo” che sta per essere superato, dando avvio ad una nuova fase del piano di sanità pubblica, con cui si apriranno i Covid hospital e la soglia di attenzione si alzerà ulteriormente. È questo il quadro della situazione Coronavirus in Veneto, dove ci si prepara a non poche novità, considerando che il virologo Andrea Crisanti, protagonista assoluto del contenimento della prima ondata di Coronavirus, pare ormai essere destinato a lasciare il Nord-Est direzione Spallanzani di Roma.
I casi registrati nelle ultime 24 ore in regione sono 2537. Un numero da capogiro, a cui si aggiungono ben 11 decessi. A essere più colpita di tutte è proprio quella provincia di Padova dove il noto virologo aveva la sua “base”. Sono 619 i contagi registrati da ieri in questa provincia, a cui seguono Treviso, Vicenza, Venezia e Verona. Le persone attualmente positive salgono pertanto a 24655, ma sono le cifre degli ospedali a determinare le prossime scelte del governatore Zaia.
Attualmente, infatti, nelle strutture ospedaliere regionali ci sono 876 pazienti ricoverati, di cui 776 positivi al Covid. Il numero di pazienti in terapia intensiva, invece, è di 112, dei quali 108 positivi. I prossimi “traguardi”, che definirebbero automaticamente l’entrata in vigore della Fase 3 (o “fase gialla”) del piano sanitario regionale si avvicinano dunque sempre di più.
Bisogna arrivare a 151 terapie intensive o a 900 ricoveri per riaprire i 10 Covid center in regione. Considerando il trend di crescita, questo potrebbe già avvenire nella giornata di sabato 31 ottobre. D’altronde lo stesso presidente Luca Zaia aveva previsto che ciò sarebbe avvenuto a novembre (quindi con un giorno di anticipo).
Sotto i riflettori, visto l’impressionante rapporto fra numero di abitanti e numero di contagiati c’è sempre la provincia di Belluno. Qui, nelle ultime 24 ore, i nuovi casi positivi sono stati 114, una cinquantina in meno di ieri, ma, fortunatamente, senza nuove vittime da registrare. Qui i ricoveri in area non critica sono 44 a Belluno, 19 al Santa Maria del Prato di Feltre, 14 all’ospedale di comunità di Feltre e 5 all’ospedale di comunità di Alano. Le terapie intensive, invece, sono 4, tutte al San Martino di Belluno. Anche l’ospedale di Agordo, da ieri pomeriggio, ha aperto le porte ai ricoveri.
Il totale degli isolati in Veneto conta al momento 16918 persone, delle quali 601 presentano sintomi da Covid. Con gli 11 decessi registrati nelle ultime 24 ore, il bilancio probabilmente provvisorio delle vittime conta ben 2381 decessi.
La notizia più clamorosa riguarda però, come detto, la partenza dal Veneto del virologo Andrea Crisanti. Direttore del Dipartimento di microbiologia e virologia all’ospedale universitario di Padova, andrà a lavorare allo Spallanzani di Roma, centro di livello internazionale riconosciuto proprio per il suo carattere scientifico nella lotta al Coronavirus. Le ragioni della partenza sono piuttosto chiare: i rapporti con il presidente Zaia, deteriorati da tempo, vivevano ormai di continui scontri rispetto alle strategie con cui arginare il contagio. Per questa scelta, dunque, era questione di ore. Adesso, pare che sia praticamente ufficiale.