
VIDEO e FOTO. Incendio in centro a Levico, a fuoco il [...]

Coltello alla gola e volto coperto, due minorenni [...]

Coronavirus, cala l'Rt a 0.81. L'Italia verso le [...]

Coronvirus, zero decessi e 96 positivi. Fugatti: ''Siamo [...]

Coronavirus, il Trentino mette il turbo alla campagna [...]

Coronavirus, arriva il weekend e si temono [...]

Coronavirus, rapporto positivi/tamponi sotto l'1% e 0 [...]

Tragedia in mare, naufragio imbarcazione migranti a largo [...]

Fermato a Trento un corriere della droga, aveva ingoiato [...]

Tragedia in galleria, Francesco è morto a 26 anni. Alla [...]
Coronavirus, un centinaio di detenuti nel carcere di Trento potrebbero finire ai domiciliari
Si tratta di una ipotesi in quanto le pratiche sono al vaglio della Procura e del Tribunale di Sorveglianza. Sono esclusi dalla misura i soggetti che hanno commesso reati gravi o che possono portare ad un allarme sociale (stalking, maltrattamenti in famiglia)

TRENTO. Sono un centinaio i detenuti del carcere di Spini di Gardolo che potrebbero finire ai domiciliari. Chi ha infatti una pena inferiore ai 18 mesi o problemi di salute tali da essere considerato soggetto a rischio in caso di contagio, può ottenere la detenzione domiciliare.
Stiamo parlando di una misura contenuta nel decreto Cura Italia che prevede fino al 30 giugno prossimo che potrà essere ottenuta la detenzione domiciliare dai detenuti che devono scontare una pena - o residuo di pena - fino a 18 mesi, come già previsto dalla normativa vigente, ma con una procedura semplificata.
L'intervento deriva dall'emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Al momento, nel carcere di Spini di Gardolo, le persone positive sono una decina tra cui del personale amministrativo messo in isolamento. I detenuti contagiati, come già riportato i giorni scorsi, sono stati trasferiti in un padiglione ad hoc della struttura.
L'ottenimento dei domiciliari non è per nulla comunque scontato. Per prima cosa la persona deve avere un domicilio e la misura non vale per tutti i reati e ne sono esclusi, per esempio, quelli richiamati dall'articolo 4 bis dell'ordinamento penitenziario, i maltrattamenti in famiglia o lo stalking.
Ad esaminare le pratiche saranno la Procura di Trento in collaborazione con il Tribunale di Sorveglianza.