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Attraversamenti faunistici, a Belluno si studia un piano per realizzarne uno all'anno: “Sono l'unico sistema per mettere in sicurezza le strade”

Il programma di realizzazione degli attraversamenti faunistici nel Bellunese è stato discusso questo pomeriggio (22 novembre) in tavolo Provincia-Veneto Strade. De Bon: “Partiamo con i primi interventi sulla viabilità provinciale. A tutela degli automobilisti e della fauna selvatica”

Foto d'archivio
Di Filippo Schwachtje - 22 November 2022 - 18:39

BELLUNO. “L'intenzione è di realizzare un attraversamento l'anno sulla rete stradale di competenza, in modo da aumentare il grado di sicurezza della nostra viabilità”. Sono queste le parole del consigliere provinciale con delega a caccia e pesca Franco De Bon dopo l'incontro avvenuto nel pomeriggio del 22 novembre tra Provincia di Belluno e Veneto Strade per discutere il programma di realizzazione degli attraversamenti faunistici nel Bellunese.

 

Un tema che lo stesso De Bon era tornato a sollevare circa un mese fa, dopo il tragico incidente costato la vita ad un 22enne, Alessandro Tabaku, lungo la Sr203 Agordina, nel Comune di Sedico (Qui Articolo). A quanto pare infatti, il giovane sarebbe uscito di strada per evitare un animale, probabilmente un cervo o un capriolo, sbucato all'improvviso (Qui Articolo), e secondo le autorità provinciali si parlerebbe, nel territorio bellunese, addirittura di un incidente al giorno con ungulati sulla rete stradale.

 

Proprio per questo il tavolo tra Provincia e Veneto Strade si è incentrato sulla problematica, per definire modalità e luoghi di intervento per gli attraversamenti faunistici: “Unico sistema – scrive la Provincia di Belluno – in grado di mettere in sicurezza i tratti stradali interessati dal fenomeno dei passaggi di ungulati, e più in generale della fauna selvatica”. Il tema è molto sentito anche in Trentino (Qui Articolo), dove le associazioni ambientaliste hanno in più occasioni chiesto alla Pat di realizzare dei corridoi faunistici nelle tratte più a rischio, visto che il 90% degli incidenti, secondo l'Enpa, avviene nel 30% della rete stradale (Qui Articolo).

 

L'intenzione nel Bellunese, come detto, è di realizzare un attraversamento l'anno (dopo quello già allestito sulla Sp1, tra Belluno e Levego) sulla rete stradale provinciale: “Da qui – dice De Bon – il dialogo con Veneto Strade, per individuare prima di tutto le modalità di intervento e il luogo più idoneo per un nuovo attraversamento nei prossimi mesi”. Il programma proposto dalla Provincia prevede infatti di realizzare un attraversamento già il prossimo anno, in via sperimentale, seguendo la cartografia realizzata dagli uffici di Palazzo Piloni, che individua le aree maggiormente interessate dal fenomeno del passaggio della fauna selvatica (soprattutto cervi e caprioli).

 

Veneto Strade, dice la Provincia, ha assicurato massima collaborazione, con un finanziamento già disponibile di circa 400mila euro: “Abbiamo un contributo del Ministero dei trasporti – dice Michele Artusato, direttore operativo di Veneto Strade per il comparto di Belluno – per una messa in sicurezza da ungulati in Sinistra Piave. Con la Provincia individueremo le aree più sensibili al problema degli attraversamenti e poi prepareremo una progettazione. Ovviamente studieremo la situazione anche lungo la Sr203 Agordina, dove però la componente idraulica data dal Cordevole presuppone studi più ampi e la necessità di realizzare, insieme al passaggio faunistico, anche delle zone di espansione del corso d'acqua”.

 

Per Fabio Lucchetta, consigliere provinciale con delega alla viabilità: “La sicurezza è una componente fondamentale nella gestione delle strade e il fatto che si verifichi un incidente al giorno con la fauna selvatica impone interventi in grado di ridurre il rischio. La Provincia sta affrontando la questione già da tempo, con studi e monitoraggi. Adesso entriamo nella fase operativa, consapevoli in ogni caso che percorrere le strade di montagna richiede sempre un certo grado di prudenza”.

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