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Dal passo indietro sulla 'Guerra dell'acqua' allo stop ai provvedimenti illegittimi, Rossi: “Lega: il governo della retromarcia”
L'ex presidente della Pat: “Sulle Comunità di valle retromarcia definitiva, tutto resta come prima, in questi giorni altra retromarcia sull'acqua e ultima, in ordine di tempo, l'annunciata revisione dell'addizionale Irpef. Queste sono solo alcune retromarce, diciamo, 'spontanee': se aggiungiamo quelle indotte dall'illegittimità di alcuni provvedimenti, il quadro si arricchisce ulteriormente”

TRENTO. “Credo che un rapido esercizio di memoria sia sempre utile per capire il presente e, mi auguro, pensare al futuro”. Sono queste le parole con cui si apre la riflessione dell'ex presidente della Provincia Ugo Rossi, che ripercorrendo alcuni dei grandi temi toccati recentemente in Trentino parla di quello leghista come del “governo della retromarcia”.
“Sulla Comunità di valle retromarcia definitiva – scrive Rossi –. Come previsto nessuna soppressione, neanche un cambio di nome, resta tutto come prima. Stesse competenze, stessa governance, ora in vista dell'aula hanno abdicato persino all'esclusività della presidenza in capo a un sindaco. Meglio così, per carità, ma nel frattempo hanno preso in giro tanti facendo credere chissà che, per fare poi nulla di quanto dicevano”.
Altro tema preso in considerazione dal consigliere provinciale di Azione quello della 'guerra dell'acqua', dopo che Trento e Bolzano hanno dato il via libera all'aumento del flusso dell'Adige per il Veneto in difficoltà (Qui Articolo). “In questi giorni altra retromarcia sull'acqua – continua Rossi – dopo settimane in cui hanno riempito le pagine dei giornali dicendo che non avrebbero concesso più acqua alla 'pianura' ieri la svolta 'solidale'. I governatori della pianura hanno alzato i toni e tanto è bastato per cambiare idea”.
Anche in questo caso, precisa l'ex presidente della Pat: “Meglio così, per carità. Ma le parole del vicepresidente di questi giorni che fine hanno fatto? A cosa servivano?”. Ultima in ordine di tempo, aggiunge Rossi: “L'annunciata revisione dell'addizionale Irpef per i redditi da 15mila a 25mila euro. Quando a inizio legislatura avevano aumentato la tassazione per questa fascia di reddito, ed avevo denunciato la cosa, Fugatti parlò del costo di un caffè. Adesso prepariamoci, perché i comunicati parleranno invece con toni trionfalistici di 'benefici alle famiglie' (trentine naturalmente). Anche in questo caso meglio così, per carità, ma di retromarcia sempre si tratta”.
Per non parlare, come spiegato ieri su il Dolomiti, di come il presidente Fugatti sia passato, sulle celle ipogee, dalle critiche e dalle interrogazioni in aula (quando era consigliere provinciale della Lega Nord) a cicerone entusiasta per il ministro Patuanelli in visita (Qui Articolo).
A queste retromarce, per così dire, “spontanee” però, sottolinea Rossi, vanno aggiunte anche “quelle indotte dall'illegittimità di alcuni provvedimenti” (Qui Articolo). Ed in questo caso il “quadro” si arricchisce ulteriormente: “Vale la pena ricordarne alcune: la retromarcia sul bonus bebè, quella sulle chiusure domenicali dei negozi, quella sui segretari comunali, quella più recente sulla legge di semplificazione per il fotovoltaico”.
“Perla delle perle”, conclude Rossi: “E' la tassa di soggiorno. Quando fu da noi istituita venne definita dalla Lega (supportata da autorevoli presidenti di categoria che oggi nulla dicono) come la morte del turismo trentino. Non solo non è stata abolita, ma addirittura aumentata. Anche in questo caso meglio così, per carità, perché si tratta di risorse utilissime che non danneggiano nessuno e spesso sono ben impiegate sul territorio per alzare la qualità dell'offerta. Insomma, in questo caso marcia avanti”.