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Scuola, Bisesti accusa i ''leoncini'' e Dallapiccola replica: ''A me viene in mente il pulcino di struzzo. Faccia in modo che i cittadini non abbiano vergogna di lei''

L'affondo durante la dichiarazione di voto: "Una profonda assenza e un vuoto spinto di idee. Un abisso tra annunciare i propositi da un gazebo e assumersi la responsabilità di guidare un dicastero importante. Servono proposte, concretezza e sostanza. Questo significa anche soldi: il riconoscimento di una professione nobile che è anche sostentamento di vita". Poi è arrivata la replica di Devid Moranduzzo

Di Luca Andreazza - 08 maggio 2020 - 01:16

TRENTO. "Deve dotare la Provincia di quegli strumenti minimali per permettere ai cittadini di non avere vergogna di lei". Si chiude così un durissimo intervento di Michele Dallapiccola in Consiglio provinciale nel corso della discussione in materia scuola di martedì 5 maggio. Il destinatario è l'assessore Mirko Bisesti. "Servono proposte, concretezza e sostanza. Questo significa anche soldi: volgari e stramaledetti soldi, che comprendono anche gli stipendi, cioè il riconoscimento di una professione nobile che è anche sostentamento di vita. Siamo ancora agli annunci, ai proclami e ai tempi futuri, profondo segno di incapacità amministrativa". 

 

Il segretario provinciale della Lega ha appena terminato di leggere un lungo intervento scritto nel quale ha difeso il suo operato e avrebbe dovuto delineare le azioni messe in campo per la scuola in questo periodo di Covid-19. Un silenzio rotto dopo quasi 2 mesi, un silenzio che aveva profondamente inquietato chi nella scuola ci lavora. Insegnanti e personale scolastico, ma anche famiglie e studenti lasciati nell'incertezza, mentre si prospettano tagli al comparto per far fronte all'emergenza (Qui articolo).

 

Non solo, c'è stata la decisione unilaterale della Lega di cancellare i 20 milioni destinati al pubblico impiego, voce che comprende personale sanitario, insegnanti, vigili del fuoco, polizia locale, forestali e protezione civile (Qui articolo).

 

Nelle ultime settimane ci sono state le prese di posizione da parte dei professionisti, come la lettera inviata a Il Dolomiti e firmata da quasi 500 insegnanti di ogni ordine e grado (Qui articolo).

 

Nella seduta straordinaria del Consiglio convocata fisicamente e richiesta dalle minoranze per discutere sulla questione della scuola, l'accusa di assenza, in questi due mesi in cui la scuola è stata chiusa, è stata al contrario respinta dall'assessore, il quale ha evidenziato le indicazioni fornite dal Dipartimento istruzione della Provincia alle scuole sulla didattica a distanza e le valutazioni (e delle cui problematiche abbiamo parlato nell'articolo sulle scuole primarie), anticipando poi alcune linee guida che verranno a breve rese note dalla Giunta riguardanti la riapertura a settembre (Qui articolo).

 

Insomma, nulla di nuovo. E poi l'attacco ai fantomatici "leoncini da tastiera", categoria misteriosa all'interno della quale forse l'assessore intendeva inserire i consiglieri provinciali o le centinaia di genitori e insegnanti che in questi due mesi hanno usato ''le tastiere'' lanciando petizioni onlinescrivendo lettere, firmando comunicati, per chiedergli, semplicemente, di fare qualcosa.

 

 

Nella dichiarazione di voto è arrivato l'affondo dell'ex assessore, l'annuncio di un "No" al provvedimento. "Una forma di disprezzo politico - commenta Dallapiccola - le mie parole saranno dure ma non sono rivolte alla sua persona (riferito a Bisesti) ma alle azioni intraprese nel suo ruolo". Il consigliere provinciale del Patt prima si "rivede" in Bisesti ("Mi ricorda me qualche anno fa, imbarazzato a parlare in pubblico. Avevo poi provato a emanciparmi dalla difficoltà di rapportarmi con un leghista: era giovane, volenteroso e sembrava simpatico") ma si toglie un sassolino: "Questo pre-giudizio positivo però è stato gettato in un baratro quando un giovane e rampante segretario della Lega prende le parole di un assessore nel corso di un convegno sul turismo, le stravolge e scrive un comunicato stampa orribile". 

 

E si arriva ai "leoncini da tastiera". "Un accostamento torbido anche con i consiglieri provinciali. E allora tiro fuori un accostamento al pulcino di struzzo - dice il Patt - un simpatico animaletto che mette la testa dentro la sabbietta per non vedere il pericolo, ma non mi riferisco alla Giunta". 

 

Poi un'analisi dell'operato dell'assessore. "Una profonda assenza e un vuoto spinto di ideedi proposte e di presenza concreta. Un abisso sostanziale - prosegue Dallapiccola - tra annunciare i propositi da un gazebo e assumersi la responsabilità di guidare un dicastero importante da centinaia di migliaia di euro. Siamo al fumo delle candele per proporre soluzioni".

 

Soluzioni di difficile attuazione. "L'ente pubblico - continua l'ex assessore - non sarà in grado di mettere in campo nemmeno un proposito, forse i privati e le cooperative, se hanno una struttura già funzionante. E' fantascienza creare agri-nidi nuovi per gestire i bambini: ci potranno essere tre vaccini prima dell'arrivo dell'autorizzazione provinciale a procedere, si va anche a inserirsi nel vespaio causato dalla tempesta Vaia. E ricordo che l'agricoltura non è stato messo nulla a bilancio".

 

L'ex assessore sottolinea la necessità di pianificare ma concretamente. Il tempo degli annunci dovrebbe essere terminato. Poi l'affondo finale. "Spero che abbia capito che queste parole si riferiscono al suo operato e non alla persona. La consiglio di rivedere profondamente il suo atteggiamento nei confronti dell'incarico che i trentini loro malgrado le hanno affidato. Cerchi di impegnarsi, le risposte che abbiamo chiesto sono il minimo sindacale per uscire indenni da questa situazione. Sono le domande che i cittadini fanno a un consigliere provinciale di minoranza e alle quali non possiamo rispondere, non perché non ci informiamo ma perché l'assessore non informa e purtroppo mi vergogno a non saper cosa dire. Deve dotare dotare la Provincia di quegli strumenti minimali per permettere ai cittadini di non avere vergogna di lei", conclude Dallapiccola.

 

L'assessore Bisesti non ha replicato, per non allungare i tempi della discussione e quindi la palla è passata a Devid Moranduzzo che ha chiesto all'ex assessore rispetto. "Per me il pulcino di struzzo è più simpatico di Dallapiccola. Sul discorso dell’asilo nido e delle scuole materne - dice il consigliere leghista - devo dire che oggi si è già fatto tanto, c’è già stato un tavolo dell’infanzia e ho letto che si potrebbe ripartire già a giugno con la scuola materna e gli asili nido, anche se il tutto ovviamente dipende dalla situazione sanitaria".

 

Un nodo è quello dei genitori. "Ovviamente - aggiunge Moranduzzo - ci sarà il problema. Mirko Bisesti ha detto che cercherà di trovare una soluzione in qualche modo, in base a quanti soldi arriveranno da Roma. Spero che quei genitori che oggi devono lavorare avendo i figli a casa possano ricominciare tranquillamente a lavorare senza doversi licenziare per stare dietro ai figli".

 

Dopo aver preso di mira sindacati e giornalisti, il consigliere leghista spiega che "I cittadini sono arrabbiati e sicuramente - conclude Moranduzzo - hanno anche ragione vista la situazione, tuttavia non è colpa di Fugatti, di Bisesti o di Segnana se ci troviamo in queste condizioni. A chi chiede collaborazione e concertazione, voglio ricordare come l’assessorato non abbia perso tempo nel raccogliere, attraverso il famoso questionario, le istanze di tutte le persone effettivamente coinvolte, dagli alunni ai genitori, dai maestri a tutti i lavoratori del settore scolastico (Qui articolo). Ringrazio l’assessore Bisesti e il suo staff per l’impegno che stanno mettendo".

 

 

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