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Coronavirus, ok ai vaccini somministrati dai medici di base. Si comincia con gli over 80, ma bisognerà attendere le dosi AstraZeneca
La Provincia di Trento ha recepito l'accordo firmato con i sindacati di categoria che permetterà, non appena arrivati i vaccini AstraZeneca, ai medici di medicina generale di vaccinare i propri associati o quelli dei colleghi. Si parte con gli over80

TRENTO. E' stato recepito dalla giunta l'accordo firmato lo scorso 12 gennaio da parte della Provincia e dei sindacati di categoria: appena possibile, anche i medici di medicina generale, potranno effettuare le vaccinazioni anti-Covid ai propri assistiti o agli assisti dei medici appartenenti alla stessa forma associativa.
“Prosegue l'impegno preciso di questo esecutivo, di concerto con l'azienda sanitaria, nell'ambito della somministrazione del vaccino anti-Covid – ha dichiarato l'assessora alla Salute Stefania Segnana – in base all'accordo sottoscritto saranno coinvolti i medici di famiglia e, compatibilmente con la dotazione di vaccini che saranno disponibili, stiamo individuando il cronoprogramma per la somministrazione delle dosi secondo i criteri di priorità indicati dal governo. Il provvedimento ci consentirà di garantire una maggiore copertura vaccinale, in attuazione del Piano strategico e in coerenza con gli obiettivi nazionali, in particolare nei confronti di alcune fasce di popolazione considerate più a rischio”.
Per poter cominciare, si dovrà però attendere la disponibilità del vaccino AstraZeneca o simili, in quanto di più facile uso per la medicina territoriale, non richiedendo una conservazione estremamente fredda come nel caso del vaccino Pfizer, attualmente in uso in tutta Italia. In base all'accordo, i medici di assistenza primaria potranno effettuare le vaccinazioni contro il Covid-19 comunicando all'Apss la propria disponibilità a collaborare alla campagna di vaccinazione e dichiarando di essersi già sottoposti alla prima dose di vaccino.
I medici effettueranno le vaccinazioni secondo una tabella di marcia stabilita nelle priorità dall'Apss, che trasmetterà l'elenco degli assistiti da sottoporre a vaccino. Nella prima fase saranno vaccinate le persone di età superiore agli 80 anni. I medici potranno effettuare le vaccinazioni anche ad assistiti di altri medici appartenenti alla stessa forma associativa, sia nei propri studi che a domicilio.
Le vaccinazioni verranno registrate tramite l'applicativo indicato dall'Azienda. Questa, sempre secondo l'accordo, potrà coinvolgere anche i medici di continuità assistenziale disponibili in orario diurno, i medici dell'emergenza sanitaria territoriale e i medici Usa.
Sul fronte vaccini, nondimeno, il Trentino non sta proprio vivendo una fase molto florida. Oltre al rallentamento provocato dal taglio del 60% delle dosi Pfizer destinate alla provincia, nella giornata di giovedì 21 gennaio il nostro giornale ha fatto emergere l'incredibile errore commesso a Rovereto, dove ad alcuni sanitari è stata inoculata una soluzione fisiologica (QUI l'articolo). Da parte sua, l'Azienda sanitaria si è giustificata, dicendo di aver già risolto la questione dopo l'individuazione di 12 operatori a cui era stata appunto iniettata una soluzione diversa dal vaccino. “Non c'è alcun rischio per le persone coinvolte”, hanno rassicurato (QUI l'articolo).