Coronavirus, in conferenza Fugatti è contento per la zona gialla, Segnana presenta i dati parziali ma alla fine si ''punta il dito'' sui cittadini
Alla fine della conferenza stampa del Governatore si è mostrata questa foto di Trento come a dire che la comunità non ha preso sufficientemente sul serio la situazione, ma ci si chiede come possa prenderla davvero sul serio se le si mostra quotidianamente solo metà del quadro sul livello di contagi. Anche oggi siamo sul 5% di rapporto contagi/tamponi (ieri Bolzano era sopra il 26%). Ianeselli pochi giorni fa ha spiegato che solo a Trento i positivi da antigenici erano 1.100 e quelli da molecolari 750: ''Scene come questa non possono essere accettate. Intensificheremo i controlli''

TRENTO. E' stata conclusa con questa foto la conferenza stampa in diretta Facebook della giunta provinciale. Un modo, evidentemente, per stigmatizzare il comportamento di alcuni cittadini che oggi hanno affollato le vie di Trento (una persona si vede anche che ha la mascherina abbassata e sta portando due bicchieri di brulé). Un modo per dire ''attenzione, prendete sul serio la situazione perché è grave'', un modo per richiamare alla responsabilità i cittadini trentini e ricordare che se le cose peggioreranno sarà colpa loro.
Qualcosa che, oggettivamente, però, stride e non poco con quanto sentito prima per bocca del presidente Fugatti, dell'assessora Segnana e in parte anche dei tecnici Benetollo e Ruscitti. Fugatti ha passato parte della sua conferenza a complimentarsi con sé stesso perché il Trentino è rimasto zona gialla e ha addirittura ricordato che l'Rt è calato da 1,5 a 1,3. L'assessora Segnana ha presentato dei dati che raccontano di un rapporto contagi/tamponi al 5% per il secondo giorno consecutivo (ovviamente non si tiene conto nei dati pubblici dei tamponi antigenici che triplicherebbero questi numeri) quando l'Alto Adige ieri denunciava un rapporto contagi/tamponi al 26% (nonostante i decessi per Covid siano di più in Trentino e le terapie intensive siano solo 13 in più in provincia di Bolzano). Poi, come al solito, per la serie tutto il contrario di tutto, si è anche detto che la situazione sta peggiorando, forse, non si sa, ed è stata fatta una nuova ordinanza (QUI ARTICOLO).
Però delle due l'una: da un lato si rassicura la popolazione per il momento attuale e dall'altra la si accusa di quel che potrebbe accadere domani? Da un lato si permette la libera circolazione e si dice che in Trentino le cose vanno meglio che altrove e dall'altro si punta il dito se il capoluogo si riempie il sabato pomeriggio? C'è poca coerenza. Meglio quel che dice il sindaco di Trento Ianeselli che ha ripreso la stessa immagine e ha scritto: ''Scene come questa non possono essere accettate. Vedere questi assembramenti dimostra che troppe persone non hanno ancora compreso la difficile battaglia che il nostro Paese sta combattendo. Una battaglia che dipende dai nostri comportamenti. Intensificheremo radicalmente i controlli, siamo pronti a intervenire con misure più restrittive, ma tutto questo non basterà se ancora in troppi non rispetteranno le indicazioni sanitarie e, aggiungo, il buonsenso''.

E qui la coerenza c'è: lui è stato il primo dei sindaci del Trentino a comunicare il dato sui positivi a tampone antigenico e a chiedere trasparenza alla Provincia mostrando chiaramente che la situazione è molto più complessa di quella che viene raccontata ogni giorno dai dati dell'assessora Segnana. Solo a Trento mercoledì i positivi da antigenico erano 1.100 contro i 750 da molecolare. Poi anche il suo assessore Zanella è intervenuto a commento di uno dei nostri articoli di inchiesta sull'argomento aggiungendo che: ''La trasparenza nell'informazione è uno dei fondamenti delle democrazie liberali. Non dare i dati corretti o darli solo parzialmente, ostacola la comunità scientifica nell'identificazione delle misure di contenimento dell'epidemia''.
Come il Dolomiti siamo convinti che la situazione sia tutt'altro che rosea e anche poco ''gialla'' in Trentino e che certe scene, con la città strapiena, siano davvero fuori luogo nel contesto difficilissimo in cui siamo. Però non si può da un lato dire è tutto ok, andate nei negozi, frequentate i ristoranti e bar e dall'altro prendersela con i trentini. Per questo chiediamo che la Provincia ogni giorno aggiorni i suoi cittadini sul reale dato del contagio. I trentini meritano di sapere e di poter prendere scelte consapevoli sulla base di informazioni trasparenti. Fugatti continua a ripetere che il ministero non ha risposto e che lui darà i dati quando il ministero gli dirà di darli.
Ma perché? Detto che lui potrebbe comunicare i numeri che preferisce nel modo che preferisce ai suoi cittadini non eravamo anche un territorio autonomo? L'autonomia di tenere informati i propri residenti non c'è ma c'è per degli inutili braccio di ferro su tre orsi da catturare o sul chiudere i supermercati la domenica quando si sa già che non si può fare? L'Alto Adige per lo Stato era zona gialla ma si è messo in zona rossa da solo conscio della situazione in cui era. Il Trentino speriamo resti il più possibile in zona gialla ma ci riuscirà solo con dei cittadini correttamente informati.