Dai "No" alla Valdastico alla dismissione dell'investimento nell'aeroporto Catullo, le risposte dei candidati presidente tra bypass, mobilità e opere ferroviarie
I candidati presidente (escluso il governatore uscente) hanno risposto a Il Dolomiti su Valdastico e bypass, mobilità e aeroporto Catullo

TRENTO. La Valdastico così come pensata dalla Giunta Fugatti non s'ha da fare. Posizioni più variegate sul fronte bypass mentre la mobilità del futuro passa sulla rotaia e ancora tanto lavoro da compiere per rendere l'aeroporto Catullo realmente funzionale al Trentino, anche se per un candidato presidente la partecipazione trentina potrebbe essere dismessa.
A rispondere a il Dolomiti i candidati presidente in corsa alle elezioni provinciali di domenica 22 ottobre: Elena Dardo per Alternativa (Qui intervista completa), Filippo Degasperi di Onda (Qui intervista completa); Sergio Divina per Alternativa popolare (Qui intervista completa); Alex Marini del Movimento 5 stelle (Qui intervista completa), Marco Rizzo per Democrazia sovrana popolare (Qui intervista completa) e Francesco Valduga per la coalizione di centrosinistra (Qui intervista completa). Ecco alcuni focus di interviste più lunghe pubblicate in forma integrale ai vari collegamenti. Manca il governatore uscente e candidato a guidare piazza Dante per un secondo mandato con il centrodestra. Nessuna risposta, ma anche in questo caso restiamo sempre disponibile se volesse intervenire.
VALDASTICO
E' ritenuta sostanzialmente un'opera inutile e dannosa, "sia l'uscita a Rovereto come proposto dall'attuale Giunta provinciale, sia con lo sbocco a Caldonazzo, come sostiene il centrosinistra", spiega Filippo Degasperi (Onda) mentre Alex Marini (Movimento 5 stelle) commenta: " Si tratta di un’operazione senza senso, salvo che l'obiettivo non sia quello di fare un regalo ai potentati economici veneti che sostengono Zaia e i suoi leghisti e di mettere in difficoltà il tessuto delle piccole e medie imprese locali trentine".
Contrarietà anche per Rizzo (Democrazia sovrana popolare): "Vecchia, inutile e pericolosa" e per Dardo (Alternativa): "Non è utile". Per Francesco Valduga invece è "un'ipotesi devastante quella proposta dalla Giunta provinciale. E la quasi totalità dei territori si è espressa in modo negativo sulla Valdastico". Si deve fare invece per Sergio Divina che mette nel mirino il modus operandi: "Non si può portare avanti un progetto con arroganza, come fatto da Fugatti".
BYPASS FERROVIARIO
A Rovereto, rivendica Valduga, abbiamo chiesto una variazione progettuale a Rfi, mentre per Trento l'ente pubblico deve continuare a presidiare l'opera. Ma il bypass si inserisce in una visione più ampia: "Bisogna verificare la possibilità di una metropolitana di superficie sull'Asse del Brennero, poi c'è l'opportunità di approfondire la ferrovia Rovereto-Mori-Riva del Garda, il potenziamento della Trento-Malè e l'elettrificazione della Valsugana". Per Divina anche in questo caso è il metodo: "E' un impegno preso a livello nazionale ma il tracciato è sbagliato, concepito male. Il Comune e la Provincia hanno le loro responsabilità perché non hanno informato la popolazione adeguatamente. Tutto si poteva gestire meglio".
Si può fare diversamente per il Movimento 5 stelle, "si dovrebbe ottimizzare l'uso della linea ferroviaria storica - dice Marini - destinando le risorse eccedenti alle infrastrutture per sviluppare il trasporto locale", mentre Degasperi ribadisce il "No", una contrarietà netta. Niet anche per Rizzo che per la mobilità pensa un servizi di trasporto pubblico a chiamata per le zone di utenza cosiddetta “debole” (Vallarsa, val di Cembra, valle del Chiese, val di Ledro) e incentivi per la realizzazione di progetti di bike-sharing, car-sharing, car-pooling e così via. Bypass da accantonare pure per Dardo, la candidata presidente di Alternativa si orienta poi per una viabilità esclusiva dei mezzi pesanti, diretti nella Busa, sull'asse valle dei Laghi-Garda.
AEROPORTO CATULLO
La parola chiave è collegamenti. I più convinti sulla bontà del sostegno trentino alla società aeroportuale sono Valduga ("E' un hub importante non solo per il turismo ma anche per l'innovazione e per la ricerca. Si deve continuare a investire e migliorare i collegamenti") e Marini ( "Servono investimenti a favore dei residenti per stimolare l'utilizzo dell'aeroporto, senza però dimenticare la trasparenza e la valutazione dell'operato degli amministratori).
Serve un cambio di passo per Degasperi: "L'aeroporto sarebbe strategico ma, in assenza di collegamenti diretti come ora, risulta assolutamente inutile per le politiche del Trentino". Anche per Dardo si devono potenziare le reti, stessa analisi per Rizzo. Contrario invece Divina: "Il Catullo ha fatto poco per Trento. Può servire a piazzare qualcuno in un consiglio di amministrazione e garantirsi un piccolo premio per chi potrà decidere di mettere le proprie persone. E' però tra le strutture provinciali che potrebbero essere dismesse".
QUI INTERVISTA COMPLETA A ELENA DARDO
QUI INTERVISTA COMPLETA A FILIPPO DEGASPERI
QUI INTERVISTA COMPLETA A SERGIO DIVINA
QUI INTERVISTA COMPLETA A ALEX MARINI