
Carmine Ragozzino
Anni 64. Giornalista di peso, nel senso della bilancia. Ha lavorato ai quotidiani Alto Adige, Gazzettino, Trentino fino al 2014. Interesse principale: l’Inter (uno stato d’animo, una lezione di vita perché insegna a non illudersi mai). Interesse secondario, (ma va là), la cultura. Più praticata che teorizzata tra Consiglio di amministrazione del Centro Santa Chiara e del Coordinamento Teatrale Trentino. Errori: la politica, (fu consigliere comunale), perché non c’è più politica ma se mai ci fosse fatemi sapere.

Sbotta il buon Alighieri, l’immobile “padrone” della piazza. “Me ne sono stato zitto per anni. Il fiorentino Zocchi, lo scultore, mi immortalò nel bronzo.

Stanno crescendo. Drammaticamente. Hanno l’olfatto intatto. I sapori li sentono. La febbre è sotto il limite di guardia. Anzi, non c’è.

“In che mani siamo?”. Sbagliato.

“Qualsiasi sciocco può fare qualcosa di complesso; ci vuole un genio per fare qualcosa di semplice”.

“Non so gli altri, io preferisco avere una paga bassa, così quando mi saltano gli spettacoli ci rimango meno male”.

Dubitiamo che Maurizio Fugatti - il presidente triste di una Provincia che l’improvvisazione al potere ha reso inquietante - conosca vita, morte e successi cinemat

Metti che Ianeselli – il neo sindaco di Trento – avesse scelto di nascondere il viso barbuto sotto la sabbia.

Dall’algebra non si scappa. L’algebra sentenzia che cambiando l’ordine dei fattori - (o degli addendi) - di un’operazione il risultato non cambia.

Michele Lanzinger, il direttore del Muse, appare piuttosto stupito della chiamata mattutina. Al cellulare lo cerca il neo sindaco di Trento, Franco Ianeselli.

Mi si dirà che è troppo facile fare “l’indovino del giorno dopo”. Per azzeccare il pronostico delle elezioni per il sindaco di Trento non c’era tuttavia da arrovellarsi.