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Rossi ha ucciso il centrosinistra autonomista e chiodato la bara. O qualcuno batte un colpo o lunga vita al centrodestra al governo

La decisione di non concedere il patrocinio al Gay Pride di Trento usando poi la motivazione che "la parata nel centro della città assume un aspetto più di folclore e di esibizionismo" è solo l'ultima di una serie di uscite di esponenti del Patt contro i propri alleati. Condividiamo i pensieri di Rovereto Violenta e Udu sul tema e avvisiamo i viaggiatori: abbandonare la nave guidata da Rossi  

Di Luca Pianesi - 30 marzo 2018 - 13:44

TRENTO. E' ufficialmente morto il centrosinistra autonomista trentino, lunga vita al centrodestra al governo. Ugo Rossi, oggi, ha preso una pistola e ha sparato al cuore della sua coalizione una serie di c...e (cartucce??) talmente forti da stendere definitivamente i già malconci e tremebondi, dopo l'esito delle elezioni nazionali, alleati Pd e Upt. Poi si è caricato sulle spalle anche il corpo del Patt è saltato nella bara e ha sigillato definitivamente l'esperienza di governo della maggioranza di centrosinistra autonomista.

 

Dire di no al patrocinio della Provincia al Gay Pride di Trento (che ha già avuto il patrocinio del Comune) e dirlo usando quelle parole "la parata nel centro della città assume un aspetto più di folclore e di esibizionismo che sicuramente non apporta alcun contributo alla crescita e valorizzazione della società trentina" rappresenta uno schiaffo a tutto il popolo di centrosinistra e un cazzotto in faccia a quello di sinistra. Proprio quella parte che, soprattutto l'alleato del Partito democratico, da settimane si interrogava su come riconquistare. C'ha pensato Rossi a perderla per sempre.

 

Quale elettore del Pd di ieri, di oggi e di domani, potrebbe sostenere, adesso, una maggioranza guidata da uno che dopo le elezioni nazionali ha prima detto che non era successo niente perché era un voto nazionale (in realtà erano stati mandati a casa il segretario del Patt Panizza, quello dell'Upt Mellarini, l'ex segretario del Pd Nicoletti, per non parlare di Dellai e Mariachiara Franzoia) e poi ha preso il timone e ha girato all'improvviso a destra. Conscio del fatto che il suo Patt aveva perso consenso nelle valli ha deciso di inseguire la Lega in alcune sue battaglie simbolo.

 

E allora ecco la dichiarazione sulla legittima difesa "speriamo che il nuovo Governo metta mano alla legge per evitare che i giudici arrivino a sentenze assurde", poi la campagna anti lupo del suo assessore Dallapiccola che dopo aver detto "speriamo nella Lega al Governo per avere nuove competenze in materia", ha addirittura aperto una petizione online (tra l'altro che si sta rivelando una Caporetto visto che ad oggi ha raccolto 2.000 firme contro le 40.000 della petizione contraria della Lac partita un giorno dopo la sua). Ah e a proposito di patrocini, in quel caso Dallapiccola si è dimenticato la prima settimana i simboli della Provincia sulle immagini usate per change.org dando l'impressione, di fatto, che fosse un'iniziativa istituzionale.

 

Poi sono arrivati i vari avvertimenti al Pd e all'Upt anche a mezzo stampa dove Rossi ribadiva di essere pronto a smarcarsi con il suo Patt dicendo in un'intervista all'Adige che "o Pd e Upt ci confermano che l’alleanza c’è e siamo tutti convinti di continuare insieme per vincere, oppure il Patt è pronto a cambiare schema". Della serie, o si conferma lo schema con Rossi presidente o loro sono pronti ad andare chissà dove. Il rischio è che siano gli elettori a suggerirgli dove andare. Quelli di centrodestra avevano già le idee chiare sull'argomento e probabilmente dopo la mossa odierna di non dare il patrocinio al Gaypride, con quelle motivazioni, poi, una cosa più unica che rara nella storia delle amministrazioni di centrosinistra, anche quelli d'area Pd non avranno troppi dubbi.

 

Potremmo scrivere, poi dei patrocini provinciali ma dopo aver letto il post di Rovereto Violenta (un profilo Facebook geniale e sempre sul pezzo) preferiamo condividere direttamente loro, sposando in toto il loro pensiero

 

 

E ci mettiamo anche quello dell'Udu, l'Unione degli universitari 

 

 

Il centrosinistra autonomista è morto lunga vita al centrodestra al governo. E un consiglio al centrosinistra: abbandonare la nave guidata dal Patt, che ormai annaspa rendendosi conto di aver perso ogni spazio di manovra. A destra il campo è occupato da un centrodestra redivivo che gli strapperà i voti da quel lato e al centro dalle civiche. Il Patt tornerà ad essere un partitino del 5 - 6 percento alle prossime provinciali. Se vogliono andare vadano e, piuttosto, si compattino Pd, Upt e civiche. E' ora di battere un colpo. Anche da dentro la bara chiodata dal presidente Rossi. Siamo in periodo pasquale, chissà che qualcuno alla fine non riesca a risorgere

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